dinamometro

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: a molla elicoidale
Categoria: meccanica
Gräfe Paul  notizie 1953  costruttore

cm 35.5 (a) 10 (la) 2.5 (d)
sec. XX
1940 - 1960
n. 220
Bilancia con molla elicoidale funzionante per estensione. La molla è contenuta in un doppio cilindro di ottone scorrevole l'uno dentro l'altro; all'estremità superiore è appeso un gancio ad occhiello con maniglia in ottone per la sospensione dello strumento; all'estremità inferiore è appeso un gancio ad uncino in ottone per appendere la merce. La scala graduata, tarata da 0 a 30 kg con divisione di 500 g è posta sul cilindro interno scorrevole; il bordo inferiore del cilindro esterno funge da indice.

Le bilance a molla sono apparse con certezza attorno al 1760, anche se è plausibile che nel secolo precedente esistessero strumenti per pesare funzionanti in base a questo meccanismo. Il grande vantaggio di questo tipo di bilance è dato dalla facile trasportabilità, mentre non offrono purtroppo grande accuratezza: la molla, infatti, estendendosi o comprimendosi ripetutamente si indebolisce, compromettendo la precisione della bilancia. Il modello più comune è quello realizzato con una molla a spirale introdotto da Richard Salter, il più noto costruttore inglese di bilance tascabili a molla. Nello stesso periodo Salter introdusse altri tipi di bilance a molla tra cui una bilancia a forma di "V". Un altro modello molto popolare nel secolo scorso fu la bilancia a "C" detta "Mancur" in Inghilterra, dove venne introdotta. All'inizio del XX secolo molti inventori e costruttori misero a punto e produssero svariati modelli di bilance a molla impiegati per pesare lettere, pacchi postali, monete e merci di vario tipo.

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