asta di stadera pesaformaggio

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: composta
Categoria: meccanica
Società Bilanciai  1953/ 1963  costruttore

cm 42 (a) 174 (l)
sec. XX
1955 - 1965
n. 614D
Asta in ferro di forma piatta tarata da 0 a 20 kg con divisione di 100 g e numerazione ogni kg. Il braccio minore, con estremità a tridente nel cui rebbio centrale è inserita una massa di correzione a forma di doppio medaglione circolare in ottone, ha i coltelli riportati in acciaio. Il braccio maggiore, leggermente rastremato verso l'estremità, ha un coltello riportato in acciaio che sostiene una staffa in ottone con gancio ad occhiello e anello in ferro nichelati per i pesi di rapporto attualmente mancanti. La stadera è sospesa mediante staffa in ottone e gancio ad occhiello in ferro nichelato. Una staffa in ottone con gancio ad occhiello pure in ferro nichelato sosteneva la crociera e il piatto, ora mancanti.

L'invenzione della stadera, originaria quasi con certezza della Campania, è da attribuire ai romani intorno al 200 a.C. Ben presto per il suo facile impiego, per la sua immediatezza di lettura e il soddisfacente grado di precisione conquistò i mercati internazionali anche nei secoli successivi all'età romana e rimase, soprattutto in Italia, fino all'avvento delle bilance automatiche, uno degli strumenti per pesare maggiormente diffuso sul territorio. Le stadere pesaformaggio più antiche hanno portata di 400 kg (valutando che una forma di Parmigiano Reggiano pesa fra 38 e 40 kg se ne potevano pesare 10 in una volta), per passare poi a portate di 620 kg (15-16 forme) e successivamente di 800 kg (20 forme). Questa asta di bilancione non è mai uscita di fabbrica ma rappresenta un fondo di magazzino.

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, propri e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.