baroscopio

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Categoria: meccanica

cm 18.2 (a) 12 (la) 8 (p) l. giogo 10, diametro vetro 5,3
sec. XX
1940 - 1960
n. 591
Bilancia a bracci uguali in ottone cromato con giogo piatto rastremato verso le estremità e coltello centrale in ferro riportato. Ad un'estremità del giogo è presente un foro con gancio ad otto in ferro che sostiene una sfera in vetro soffiato schiacciata ai lati. L'altra estremità è filettata e vi scorre un contrappeso cilindrico in ottone cromato con zigrinatura per facilitarne l'avvitamento. Il giogo è tenuto in sede da una copertina avvitata alla colonna di sostegno in ferro che ha un'appendice che termina con la scala graduata divisa in sei parti. L'indice è a forma di ago rivolto verso l'alto ed è avvitato al giogo. La colonna è avvitata ad una base circolare modanata in ferro martellato verniciato verde.

Utilizzato per verificare il principio di Archimede anche nell'aria, il baroscopio venne usato anche da Evangelista Torricelli (1608-1647) durante le sue esperienze che diedero vita al famoso barometro torricelliano a mercurio. Nei gabinetti e laboratori di fisica, anche delle scuole, il baroscopio è uno strumento sempre presente: può avere una sfera in ottone o un pallone in vetro.
uso originario: didattico per misurare la spinta aerostatica

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