Categoria: meccanica
cm 40 (a) 48 (la) 21 (p) l. giogo 35, diametro piatti 16, base 12 x 12
Base quadrata in ferro cromato sulla quale è fermata una colonna in ottone di forma cilindrica.
L'esemplare più antico di bilancia a bracci uguali a noi pervenuto è stato costruito nel Neolitico, circa 7000 anni fa ed è stato rinvenuto nel sito di Naqada nell'Alto Egitto; è una testimonianza quindi della necessità, fin da allora indispensabile, di pesare, attestata oggi solo da un numero esiguo di esemplari ritrovati, poichè la deperibilità dei materiali di costruzione, legno e osso, ne ha impedito la conservazione. Con il passare del tempo sono state apportate delle modifiche alle estremità del giogo per rendere più precisi e sensibili gli strumenti per pesare. E' possibile seguire cronologicamente questa evoluzione e datare con buona approssimazione tutti gli strumenti. Lo strumento in oggetto è rimasto per molti anni in uso per servizi commerciali e vi si ritrovano numerosi punzoni di verificazione periodica. La maggior parte di questi punzoni, soprattutto quelli con corona, sono stati annullati con una V punzonata che li rende a volte poco leggibili. Sul giogo compare una punzonatura con data 1929 che potrebbe far pensare ad un punzone di verificazione prima, stranamente però appaiono poi punzoni di verificazione periodica relativi ad anni antecedenti (es. 1922, 1924 e 1926). Lo stemma di Kossuth che compare su alcuni dei punzoni di verificazione periodica appartiene al riformatore ungherese (1802-1894) che guidò l'Ungheria nella guerra di indipendenza dal dominio asburgico e che divenne Ministro delle Finanze nel breve periodo di tempo in cui vi fu indipendenza (dopo la guerra si diede vita all'impero austro-ungarico). La croce patriarcale con due braccia orizzontali punzonata sul giogo è simbolo dell'alta Ungheria e compariva nello stemma del regno accanto alla corona di Santo Stefano, primo sovrano ungherese.