bilancia da drogheria

Campogalliano
Tipo: a bracci uguali
Categoria: meccanica
Kitzinger J.   notizie 1929  costruttore

cm 40 (a) 48 (la) 21 (p) l. giogo 35, diametro piatti 16, base 12 x 12
sec. XX
1929 - 1929
n. 537
Bilancia da drogheria a bracci uguali con giogo in ottone cromato ed estremità a scatola aperta affusolata; coltelli riportati in acciaio e coltello centrale protetto da due copertine in ottone cromato a forma di goccia avvitate alla forbice. Indice in ottone cromato, a forma di ago rivolto verso il basso. La forbice è in tre pezzi con aste traforate: nella parte inferiore, cui è avvitata una scala graduata in plastica bianca con dieci divisioni, le aste sono richiuse con una staffa a cui è sospesa un sfera leggermente schiacciata in ottone cromato; nella parte superiore la forbice è dotata di foro che consente di fermarla, mediante un perno a vite, ad un sostegno a C avvitato ad una colonna. Alle estremità del giogo un gancio piatto ad otto, un gancio ad uncino ed un'asta rigida ad U rovesciata in ottone cromato sostengono i sottopiatti in ottone cromato di forma circolare con bordi rialzati e foro al centro. I due piatti veri e propri sono asportabili e realizzati in plastica nera con bordi leggermente rialzati.
Base quadrata in ferro cromato sulla quale è fermata una colonna in ottone di forma cilindrica.


L'esemplare più antico di bilancia a bracci uguali a noi pervenuto è stato costruito nel Neolitico, circa 7000 anni fa ed è stato rinvenuto nel sito di Naqada nell'Alto Egitto; è una testimonianza quindi della necessità, fin da allora indispensabile, di pesare, attestata oggi solo da un numero esiguo di esemplari ritrovati, poichè la deperibilità dei materiali di costruzione, legno e osso, ne ha impedito la conservazione. Con il passare del tempo sono state apportate delle modifiche alle estremità del giogo per rendere più precisi e sensibili gli strumenti per pesare. E' possibile seguire cronologicamente questa evoluzione e datare con buona approssimazione tutti gli strumenti. Lo strumento in oggetto è rimasto per molti anni in uso per servizi commerciali e vi si ritrovano numerosi punzoni di verificazione periodica. La maggior parte di questi punzoni, soprattutto quelli con corona, sono stati annullati con una V punzonata che li rende a volte poco leggibili. Sul giogo compare una punzonatura con data 1929 che potrebbe far pensare ad un punzone di verificazione prima, stranamente però appaiono poi punzoni di verificazione periodica relativi ad anni antecedenti (es. 1922, 1924 e 1926). Lo stemma di Kossuth che compare su alcuni dei punzoni di verificazione periodica appartiene al riformatore ungherese (1802-1894) che guidò l'Ungheria nella guerra di indipendenza dal dominio asburgico e che divenne Ministro delle Finanze nel breve periodo di tempo in cui vi fu indipendenza (dopo la guerra si diede vita all'impero austro-ungarico). La croce patriarcale con due braccia orizzontali punzonata sul giogo è simbolo dell'alta Ungheria e compariva nello stemma del regno accanto alla corona di Santo Stefano, primo sovrano ungherese.


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