bilancia semi automatica da banco

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: Roberval con biella sopraelevata e giogo pendolare
Categoria: meccanica
Olland W. C.  1896/ 1950 ca.  costruttore

cm 70 (a) 50 (la) 24 (p) diametro piatto per i pesi 21, i.m. 70x72x38
sec. XX
1926 - 1950
n. 515D
Bilancia semi automatica con leve di tipo Roberval a bielle elevate al di sopra del giogo pendolare, senza masse interne aggiuntive o sottrattive. Il giogo pendolare a curva compensata ha cuscinetti in agata ed equilibra automaticamente, tramite un nastro di acciaio, i carichi da 0 a 1 kg. Un doppio indice a lancetta in alluminio verniciato nero scorre su due quadranti simmetrici opposti a settore circolare aventi forma di ventaglio. I quadranti, in lamierino di ferro smaltato bianco e riparati da un vetro, sono graduati da 0 a 1 kg con divisione 5 g e divisione segnata ogni 50 g. Il meccanismo delle bielle sopraelevate, dell'indice e i quadranti sono contenuti in due mezze conchiglie in ghisa verniciate di rosso e avvitate alla base, pure in ghisa verniciata rossa che poggia su quattro piedini a vite calante in ottone. Una crociera in ferro sosteneva il piatto per la merce. Il piatto per i pesi, realizzato in ghisa con tracce di cromatura, è di forma circolare con bordo leggermente rialzato ed è inseparabile dal sottoposto montante. I piatti hanno un sistema a smorzamento delle oscillazioni ad aria. Una bolla di livello di forma sferica, posta sulla conchiglia indica l'orizzontalità dello strumento. Una piccola vite posta sul fronte dello strumento serve a bloccare il giogo durante gli spostamenti.

La bilancia automatica, nella teoria, era stata ideata da Leonardo che però non costruì strumenti simili. Le uniche bilance automatiche in uso fino alla fine del XIX secolo furono le bilance a pendolo e quelle a molla, che davano una lettura automatica del peso. La bilancia automatica Dujour, costruita dalla ditta francese Trayvou nel 1879, venne ammessa in Italia nel 1892 ma rimase pressochè sconosciuta: maggior fortuna ebbe invece la bilancia Chronos a carico costante ammessa nel 1897. Nel 1911 venne ammessa al commercio una bilancia ottenuta dalla combinazione fra una bilancia composta a sospensione inferiore e due dinamometri disposti verticalmente. Solo nel 1915 viene introdotta la bilancia Toledo a masse pendolari che eliminano l'uso delle molle. La prima bilancia Berkel ad essere ammessa alla verificazione in Italia ha il giogo pendolare compensato e risale al 1923. Le bilance automatiche hanno dapprima due piatti con pesi per aumento di portata poi un unico piatto e masse addizionali interne; il quadrante da forma di settore circolare (ventaglio) diventa circolare; da 1 giro di lancetta si passa a più giri di lancetta. Il presente esamplare è del tipo Olland 300, ammesso alla verificazione in Italia il 31 gennaio 1926 con Decreto Ministeriale n. 933.

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