Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Il dipinto a olio su tela raffigura una donna vestita a lutto con in mano un libro, sullo sfondo di un grande drappo color porpora.

Il dipinto mostra caratteri di cultura fiamminga e può essere datato agli ultimi anni del Cinquecento. Ciò che più conduce a un simile ambito pittorico è l'esattezza con sono resi gli abiti e le trasparenze del velo sulla testa, ma anche il nitore con cui è ritratto il volto. Una datazione immediatamente precedente al Seicento sembra conveniente soprattutto se si considerano gli esiti di pittori come Pieter Paul Rubens, Frans Pourbus il Giovane e Antoon van Dyck, che fin dall'inizio del XVII secolo indirizzarono il gusto ritrattistico verso modelli più monumentali e basati su una pittura corposa e compendiaria.
Come l'autore, rimane sconosciuta l'identità della donna ritratta. Lo stemma raffigurato nell'angolo destro in alto suggerirebbe una committenza gonzaghesca; purtroppo, questo spunto non ha ancora trovato riscontro negli inventari delle collezioni della famiglia Malvezzi-Campeggi di Dozza, che lascerebbero invece intravedere un poco plausibile legame col nome di 'Van Dyck' (anche se difficilmente decifrabile, il nome "Van Dyck" pare leggibile in corsivo sul retro del dipinto di Dozza), e con un suo ritratto per una donna della famiglia Bentivoglio, ossia Paola, che nel 1510 sposò Aurelio di Floriano Malvezzi, di cui rimase vedova nel 1526 (il ritratto è stilisticamente troppo lontano sia da Van Dyck, sia dagli anni in cui vissero i suddetti coniugi).