La 'Stele delle Spade' dopo il restauro
Castenaso

MUV - Museo della Civiltà Villanoviana

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Accessibile
Tipologia Collezioni
Pubblicazioni e Cataloghi
Rimondini R., Sindaco M., Trocchi T. (a cura di), Giovanni Gozzadini nel bicentenario della nascita 1810-2010, atti del convegno, Bologna, 2011

Lenzi F., Archeologia e amor di patria: protagonisti, fatti e politica prima e dopo l'unificazione del Paese, in Collina C., Tarozzi F. (a cura di), "... E finalmente potremo dirci Italiani", Editrice Compositori, Bologna 2011, pp. 293-310

Poli P., Rimondini R., Sindaco M. (a cura di), Guida al museo, Comune di Castenaso e IBC Regione Emilia-Romagna, Bologna 2014
Via Tosarelli, 191
loc. Villanova
Castenaso (BO)
Archeologia
Archeologia protostorica
Il percorso si snoda nei due piani dell'edificio museale ad iniziare da una presentazione delle figure di Giovanni e di Maria Teresa Gozzadini, che accolgono il pubblico nell'ex fienile, già di proprietà della nobile famiglia, e raccontano la loro vita e le loro "imprese" archeologiche. Attraverso una serie di "finestre" narrative viene successivamente tratteggiato lo sviluppo della cultura villanoviana nella penisola italiana, illustrandone anche le manifestazioni in area bolognese e le testimonianze individuate nel territorio di Castenaso.
L'allestimento prosegue al piano superiore con l'esposizione delle stele del sepolcreto villanoviano di Marano, fra le quali spicca l’importante esemplare con ricca figurazione a bassorilievo noto come “Stele delle spade”.
Accanto alle stele, trovano spazio i corredi funerari relativi ad alcune delle sepolture (tombe 1, 7, 8, 9), in modo da poter offrire ai visitatori una visione compiuta sia delle caratteristiche materiali delle sepolture, sia degli aspetti culturali che interessano il sepolcreto di Marano nel contesto storico di riferimento.
Ogni corredo funerario è ora esposto in modo completo: non solo i vasi cinerari biconici, ma anche il vasellame bronzeo e ceramico sia da banchetto che per uso quotidiano. A questo si accostano gli oggetti di ornamento personale, come le caratteristiche fibule ad arco serpeggiante e le preziose fibule ad arco rivestito, ed i reperti strettamente attinenti al ruolo e al rango dei defunti, come ad esempio armi ed elementi riconducibili alla bardatura equina. Videoinstallazioni e touch-screen ripercorrono le circostanze della scoperta di questo sepolcreto e sviluppano il tema del rituale funebre e delle tipologie sepolcrali tipiche del Villanoviano, facendone emergere i tratti distintivi, evidenziando le caratteristiche degli oggetti di accompagno funebre e sottolineandone il valore "comunicativo" e sociale, così come quello attribuito ai diversi aspetti del cerimoniale.
Nel giardino annesso all'edificio museale trova posto la riproduzione a grandezza naturale di una capanna, ricostruita secondo modelli attestati durante la fase villanoviana e dotata di arredi e attrezzature documentati da testimonianze archeologiche coeve.

The itinerary winds its way through two floors of the building, starting with a large video installation in which the figures of Giovanni and Maria Teresa Gozzadini welcome the public to the former barn, once owned by the noble family, and tell the story of their lives and archaeological undertakings. A series of narrative “windows” then sketches out the development of the Villanovan culture on the Italian peninsula, also illustrating their manifestations around Bologna and the evidence discovered in the area of Castenaso.
The exhibition continues on the upper floor with the display of stelae from the Villanovan cemetery of Marano, starting with the important specimen with rich bas-relief decorations referred to as the “Sword Stele” and the presentation of grave goods. Video installations and touchscreens illustrate how the cemetery was discovered and examine the funerary rituals and types of burials generally used by the Villanovan culture, revealing their distinctive aspects, highlighting the characteristics of funerary objects and underscoring their “communicative” and social value, as well as the significance attributed to various aspects involved in these rituals.


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