Piangipane (RA), Teatro Socjale, la sala teatrale (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, la facciata esterna (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della facciata esterna (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della facciata esterna (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, atrio (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, scorcio della sala teatrale (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della sala teatrale (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, la sala teatrale vista dal palcoscenico (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, il palcoscenico visto dalla balconata (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, balconata e decorazioni parietali della sala teatrale (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, vista sulla balconata con le decorazioni parietali e del soffitto (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare decorativo del soffitto (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della fascia decorativa parietale (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della fascia decorativa parietale (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della fascia decorativa parietale (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della fascia decorativa parietale (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della fascia decorativa parietale (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della fascia decorativa parietale (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della fascia decorativa parietale (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della fascia decorativa parietale (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della fascia decorativa parietale (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della fascia decorativa parietale (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della fascia decorativa parietale (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della fascia decorativa parietale (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della balaustra (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, decorazione parietale del palcoscenico(foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, particolare della decorazione parietale del palcoscenico (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, proiettore cinematografico (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, camerino degli artisti (foto Andrea Scardova, IBC) 2010
Piangipane (RA), Teatro Socjale, immagine storica della sala teatrale (Archivio del Teatro Socjale)
Piangipane (RA), Teatro Socjale, immagine storica dell'esterno (Archivio del Teatro Socjale)
Ravenna

Teatro Socjale

Elementi caratterizzanti
Dati tecnici
pianta rettangolare con balconata
220 posti
2004 - 2007
via Piangipane 153
loc. Piangipane
Ravenna (RA)
ER Cultura - Teatri e sedi
Tel: 3276719681
Fondazione: XX
Piangipane è una frazione del Comune di Ravenna. Lungo la via principale, che ne porta la medesima denominazione, si trova un edificio dalla struttura simile a molti altri d’uso civile, sulla cui facciata spicca un’elegante scritta delineata a tempera che ne esplicita la particolare funzione cui è destinato: Teatro Socjale, con la j lunga.
Le origini di questo teatro risalgono al 1909, quando i soci della locale Cooperativa Agricola Braccianti ne deliberarono l’edificazione e due anni dopo acquistarono all’uopo un terreno posto a fianco della locale sede del Partito Socialista “Carlo Liebknecht”.
L’avvento della prima guerra mondiale inevitabilmente pose un freno al progetto, totalmente fondato sul volontariato dei cooperanti e solo nel 1921 fu possibile inaugurare il teatro con un grande comizio. Le vicende di questo edificio sono strettamente correlate alla realtà sociale e politica che ha connotato un particolare periodo storico.
La concezione di questo spazio teatrale trae origine da un lato dall’idea collettivistica della produzione che, sviluppandosi ai primi del ‘900, ha dato origine alle cooperative; d’altro si relaziona con la ricerca di un miglioramento delle complessive condizioni di vita per le masse lavoratrici attraverso la realizzazione di luoghi ricreativi che ne consentissero al contempo un’adeguata elevazione culturale.
Nella veste attuale, grazie anche al recente restauro, il Teatro Socjale non manca di una certa eleganza retrò. Dal vestibolo si accede all’ampia platea a pianta rettangolare con un’unica balconata sorretta da sottili colonnine in ghisa. In origine il pavimento della platea era in terra battuta, privo di sedie e panche; alle sedute si provvedeva individualmente e a secondo delle necessità, solitamente portandole da casa. Il palcoscenico, di dimensioni adeguate, è tuttora dotato del graticcio ligneo originale. La sala presenta inoltre decorazioni parietali e a soffitto realizzate a tempera. Lungo le pareti si susseguono una serie di metope di gusto classicheggiante in cui si alternano raffigurazioni di musici a strumenti musicali e simboli teatrali, mentre i motivi decorativi del soffitto riprendono in alcuni riquadri elementi che citano liberamente il Mantegna della Camera degli sposi di Mantova. Non si conosce l’autore dei decori, tuttavia è plausibile ipotizzare sia stata opera di allievi dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna (che all'epoca gestiva anche la locale scuola edile) sotto la guida di un docente. Ad un certo Montanari (in seguito emigrato in Argentina) sono invece attribuite alcune figure dipinte negli anni Quaranta sulla parete di fondo del palcoscenico. In origine l’arcoscenico era più piccolo dell’attuale e aveva decori ai lati, un covone di grano da una parte e dall’altra un cartiglio rotondo con la scritta “Pane e Lavoro”, ed erano questi i soli richiami alla Cooperativa che ha dato vita al teatro.
Il teatro è stato vivo e vitale per ottant’anni, in questo spazio si sono dati concerti, commedie, sono stati tenuti comizi, né sono mancati i grandi veglioni, in particolare a Carnevale e a Capodanno, poi dagli anni Trenta è iniziata anche l’attività cinematografica.
Anche il Teatro Socjale inevitabilmente ha risentito dei nuovi costumi introdotti dall’avvento della televisione e dalla diffusione dell’auto, che in quegli anni svuotarono cinema e teatri, tanto che alla metà degli anni Settanta apriva ormai saltuariamente per qualche veglione o eventi particolari. Successivamente, negli anni Ottanta, gli elevati oneri necessari per l’adeguamento e la messa a norma ne determinarono la chiusura (1985), tuttavia non furono restituite le licenze, rinnovate anno dopo anno. Questo fatto tornò utile qualche tempo quando un gruppo di amici, amanti del jazz, chiesero il locale in affitto per fare musica. Nacque così il Circolo Arci Teatro Socjale, che era privato e vi si accedeva con tessera, in cui il venerdì sera si faceva buona musica, jazz, blues in particolare. Dopo le prime positive esperienze con artisti locali sul palco del Teatro Socjale si sono via via dati appuntamento artisti affermati a livello nazionale e internazionale dando così vita ad una realtà veramente significativa. Non sono mancate inoltre alcune ben riuscite esperienze di spettacoli teatrali in collaborazione con “Ravenna Teatro” e, dal 1990, si è tenuta una rassegna cinematografica che ha portato alla visione del pubblico pellicole d’essai o comunque non transitate dalle sale cinematografiche ravennati o dei dintorni.
La formula che in questi anni è andata consolidandosi è quella di una programmazione di buon livello corroborata da un ottimo piatto di cappelletti servito nell’intervallo, secondo un’impostazione informale che trova la sua espressione nelle poltroncine e nei tavolini che arredano la platea.
Lo stesso “Ravenna Festival” ha apprezzato la versatilità di questo spazio portando sul palcoscenico del Teatro Socjale lo spettacolo Esportazione senza filtro, esibizioni musicali nell’ambito di Musica e cinema e proiezioni per la rassegna “Da Bollywood a Takshila”, mantenendo a tutt’oggi questa collaborazione.
Per vari anni il Teatro Socjale ha continuato ad essere gestito in forma di circolo e grazie all’esclusivo apporto del volontariato. Dalla ripresa dell’attività ha funzionato grazie ad una costante opera di manutenzione e nel 2004 è stato necessario procedere ad un corposo intervento di restauro conservativo e di complessiva messa a norma che ne garantisse l’agibilità pubblica. Il progetto di ristrutturazione ha inteso cogliere le molteplici esigenze di questo spazio, coniugandone l’originalità con la possibilità di renderlo fruibile ad un vasto pubblico. Il notevole impegno profuso sia da soggetti pubblici che privati ne ha reso possibile la restituzione così come era stato realizzato in origine, riportando alla luce le originali pitture murali della sala, perfettamente restaurate, a lungo celate da pannelli fonoassorbenti e alcuni tasselli dei decori del foyer.
Il 15 aprile 2007 il Teatro Socjale ha riaperto i battenti con un concerto degli Avion Travel, cui sono seguiti altri quattro eventi, tra il 20 aprile e il 3 maggio, che hanno visto la partecipazione, tra gli altri, di Ivano Marescotti, Giovanni Allevi, Lucia Lombardo e Sergio Cofferati.
Per poter cooperare alla realizzazione del restauro è stata fondata l’Associazione gli Amici del Teatro Socjale Onlus, un’altra Associazione, gli Amici dell’Ecomuseo del Socjale Onlus, è stata invece fondata con l’intento di supportare la nascita di un museo annesso allo stesso teatro, quest’ultimo in fase di progettazione.
Dopo la riapertura il Teatro Socjale ha confermato la sua versatilità, dimostrando di essere un fondamentale punto di riferimento sul territorio ravennate per quanto concerne gli spazi culturali e di spettacolo e continuando la collaborazione con importanti interlocutori che vi organizzano tali attività.
Infine una curiosità, la denominazione Socjale con la “j”, pare sia da attribuire al decoratore che realizzò il cartiglio dipinto sulla facciata del teatro, il quale diede la preferenza a questa lettera, rispetto alla “i” normale, trovandola nell’insieme più armoniosa e proporzionata all’intera scritta.
(Lidia Bortolotti)


Piangipane is a small town belonging to the municipality of Ravenna. Along its main thoroughfare, which carries the town’s name, there is a building that is structurally similar to nearby homes, but whose façade features an elegant tempera inscription which betrays the building’s function: Teatro Socjale, spelled with a “J” instead of an “I”.
It dates back to 1909, when the members of the local Agricultural Day Labourers’ Cooperative approved a project to build a theatre, and two years later purchased a plot of land adjacent to the local “Carlo Liebknecht” Socialist Party headquarters for this purpose.
The First World War inevitably put the project – which had exclusively relied on the volunteer activities of cooperative members - on hold, and in wasn’t until 1921 that the theatre was inaugurated with a big rally. The story of this building is intimately linked to the social and political events that marked the twentieth century.
The conception of this theatre owes something both to the idea of collectivized production, which emerged in the early 1900s and gave birth to cooperatives, and to the effort to improve living conditions for the working class masses through the creation of recreational venues that would also contribute to their cultural edification.
In its current form, thanks in part to recent restoration efforts, the Teatro Socjale is not without a certain retro elegance. The vestibule leads to the broad, rectangular main floor, with a single balcony supported by thin cast-iron columns. Originally, the floor was packed dirt, without chairs or benches: most of the time, the audience brought chairs from home. The stage is of adequate size and still has its original wooden trellises. The decorations on the walls and ceiling are painted with tempera. Along the walls, a series of classical metopes alternate with depictions of musicians, musical instruments, and theatre symbols, while the decorative motifs on the ceiling include some frames inspired by Mantegna’s Camera Picta in Mantua. The authors of the decorations are unknown, but can reasonably be assumed to have been pupils of the Ravenna Academy of Fine Arts (which at the time also ran the local building school) under the tutelage of one of their docents. Someone named Montanari (who subsequently emigrated to Argentina) was the author of some of the figures painted in the 1940s on the stage’s back wall. Originally, the proscenium arch was smaller than the current one and had decorations on its two sides: a sheaf of wheat on one side and a round cartouche with the inscription “Pane e Lavoro” [Bread and Work] on the other; these were the only acknowledgements of the cooperative that founded the theatre.
The theatre maintained a lively activity for eighty years, hosting concerts, comedy performances, rallies, Carnival and New Year’s Eve celebrations, and starting in the 1930s, film screenings.
The Teatro Socjale was inevitably affected by the changes in customs introduced by the advent of the television era and the spread of automobiles – which emptied theatres and cinemas – to the extent that by the mid-1970s it only opened occasionally for celebrations or special events. Subsequently, in the 1980s, the elevated costs required to bring the theatre into compliance with safety regulations led to its closure(1985). However, the theatre kept its license, which was renewed year after year. This came in handy a few years later, when a group of jazz fans asked to lease the theatre in order to play music. This led to the establishment of the private Circolo Arci Teatro Socjale (a membership card was required for admittance), where good music, especially jazz and blues, was played on Friday nights. After some initial positive experiences with local artists, the Teatro Socjale began to host nationally and internationally known artists, eventually becoming an important venue. There have also been some successful theatre performances in collaboration with “Ravenna Teatro”, and a film festival that was launched in 1990 has brought to the public’s attention many art films and other films that were not otherwise available in local cinemas.
Over the last few years, the theatre has relied on screening quality films and serving a hearty plate of cappelleti, a local dish, during the interval, in keeping with an informal approach mirrored by the armchairs and tables on the main floor.
“Ravenna Festival” appreciates the versatility of this venue, to the extent that they stage their performance Esportazione senza filtro here, as well as concerts within the framework of the Da Bollywood a Takshila festival, a collaboration that lasts to this day.
For many years, the Teatro Socjale continued to be managed as a social club, relying exclusively on volunteer contributions. Ever since it resumed its activities, it has been the focus of constant maintenance efforts, while in 2004 a more significant restoration effort was needed, including complex interventions to make it compliant with safety regulations. The restoration project attempted to meet the varied needs of this venue, balancing its originality with the possibility of making it available to a broader public. A remarkable degree of commitment on the part of both public and private subjects made it possible to restore the theatre to its original state, bringing to light the perfectly restored mural paintings, which had long been concealed by sound-absorbing panels and by the foyer’s decorations.
On 15 April 2007 the Teatro Socjale was reopened to the public with a concert by Avion Travel, which was followed by four events between 20 April and 3 May, with the participation of, among others, Ivano Marescotti, Giovanni Allevi, Lucia Lombardo, and Sergio Cofferati.
In order to help with the theatre’s restoration, the Associazione gli Amici del Teatro Socjale Onlus was formed, while another association, Amici dell’Ecomuseo del Socjale Onlus, was founded to promote the establishment of a museum annexed to the theatre; the museum is now in the planning stages.
After reopening, the Teatro Socjale has confirmed its versatility, and is now one of the main cultural and performing arts venues in the Ravenna area, collaborating with many organizers of such events.
Finally, the odd spelling of “Socjale” with a “J” replacing the “I” is apparently due to the decorator who painter the theatre’s insigna, and who apparently felt it would be more harmonious with a “J” instead of an “I”.
(Lidia Bortolotti)


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