Artisti, artigiani, architetti, produttori

Marradi (FI) , 06/02/1938
incisore/ pittore/ scultore

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Il pittore Enrico Visani nasce a Marradi, paese dell'Appennino toscoromagnolo, nel 1938. Dal 1959 il suo lavoro d'artista si fa puntuale e costante: nel 1962 e nel '68 espone in una personale, a Palazzuolo sul Senio; dal '62 al '65 partecipa a numerose collettive, a premi e concorsi in molte città italiane come Bologna, Viareggio, Trento, Ravenna. Nel 1965 si trasferisce dalla provincia fiorentina a Bologna, ove entra in contatto con i pittori locali: Borgonzoni, Biasion e specialmente Luciano Bertacchini lo introducono nell'ambiente artistico della città avvicinandolo ad artisti quali Afro, Morlotti, Music, Cassinari; è dalla conoscenza delle loro opere che viene una spinta innovativa che lo porta a modificare in parte il suo fare pittorico. Nel 1968 conosce Bruno Saetti e rimane affascinato dalla sua pittura; nel 1971 iniziano i primi studi su "gli Appennini" e nel '72 le tele sono esposte ad una personale a Bologna alla galleria Le Nuove Muse; il tema degli Appennini è poi riproposto in una personale alla galleria 2T di Castel S. Pietro. Nel '74 con vari altri artisti italiani partecipa con un'opera alla rassegna "Con Matta per il Cile", organizzata al Museo civico di Bologna. Nella primavera del '75 collabora, con altri, all'allestimento delle mostre inaugurali per la nuova sede della Galleria comunale d'arte moderna di Bologna. Nel 1980 la Galleria Forni di Bologna dedica a Visani una mostra personale. L'artista espone e partecipa con continuità dal 1979 al 1991 a personali e collettive in gallerie o musei di città italiane ed estere: Rivoli, Bologna, Salonicco, Firenze, Parigi, Lima, San Pietroburgo, Santiago, Caracas, Montevideo, Asuncion, Moldonado, Anversa, San Paolo del Brasile e a Londra con un Omaggio a Turner.,
DAL REPERTORIO DIGITALE DELL'INCISIONE ITALIANA CONTEMPORANEA DI BAGNACAVALLO: Alla fine degli anni '50 si avvicina alla pittura da autodidatta. Nel 1965 si riconosce nelle poetiche dell’ultimo naturalismo e nascono in questi anni gli studi e le immagini degli Appennini che il pittore approfondirà nel periodo successivo in seguito all’incontro con Bruno Saetti. Intorno al 1974-1975 inizia ad allontanarsi dal modulo naturalistico, virando verso una sempre maggiore semplificazione delle forme (Appennini, 1974; Incontro 1975). Dal 1976, in corrispondenza di alcune importanti mostre (Bologna 1976: Circolo Artistico; Torino 1977; Firenze 1978: Galleria Pananti; Milano 1979: Galleria Palmieri) le immagini di Visani sembrano trovare una diversa identità quasi di matrice fantastica, con rimandi, come propone Luigi Carluccio, alla pittura di De Kooning, Alechinski ed Ensor.
Va segnalata la sua attività di grafico e illustratore: si ricordano le quattro litografie dedicate ai "Canti Orfici" di Dino Campana nel 1973, le tre litografie edite dalle Arti Grafiche Tamari di Bologna nel 1978, la Lettera di John Cage a Bologna nel 1978, la cartella con tre litografie “Gli animali e il loro ambiente” nel 1979, la cartella che presenta nel 1980 al Club Grafica della Galleria Forni con quattro acqueforti e acquetinte presentata da Giorgio Celli come Omaggio a Maeterlinck, la cartella di cinque acqueforti e acquetinte dal titolo “Giardini inquieti” del 1999.
Nel 1981 conosce il collezionista Walter Spruyt che promuove il suo lavoro alle gallerie Lelie e Star di Anversa. Dopo una personale alla Galleria Santacroce di Firenze dove è presentato da Gèrard Xuriguera, Visani riesce a raggiungere l'agognata meta di Parigi con una mostra alla Galleria Jean-Pierre Lavignes, nella quale Claude Libert, giornalista de “Le Figaro”, scrive un’impegnata recensione. Nel 1989 tiene una personale al Museo d’Arte Italiana di Lima grazie all’impegno di Renato Lipari, e seguono mostre in altre metropoli sudamericane: Santiago, Caracas, Montevideo, Asunciòn e Punta del Este.
Nel 1997 fonda insieme ad un gruppo di amici il Sindacato Artisti dell’Emilia Romagna, diventandone segretario generale. Sotto tale veste mette in piedi la prima Biennale e Triennale di Bologna. L'anno successivo incontra il maestro Enrico Paulucci, il quale si esprime favorevolmente verso il suo lavoro.
Nei primi anni del 2000 ha tenuto una delle mostre più importanti a Firenze presso il Museo Marino Marini, e seguono poi mostre tenute in Germania, in Belgio e in Grecia, in Australia.
Le sue opere sono state esposte presso: Palazzo dei Congressi, Firenze, 1970; III Biennale d’Arte Sacra Antoniano, Bologna, 1970; Galleria d’Arte Moderna, Bologna, 1975; Biblioteca di Stato, Bucarest, 1979; Club Grafica Forni, Bologna, 1980; Expo Arte, Bari, Galleria l’Ariete, 1986; Palazzo Lanfranchi, Pisa, 1988; Museo de Arte Italiano, Lima, 1988; Palazzo d’Accursio, Bologna, 1989; Palazzo Re Enzo, I Biennale, Bologna, 1993; Galleria d’Arte Spazio Italia, New York, 1994; Gabinetto delle Stampe antiche e moderne, Bagnacavallo, 2000; Museo Marino Marini, Firenze, 2001; Pistoia, Terme Excelsior, 2004; Centro Arte Le Nuove Muse, 2004; Palazzo dei vicari, Scarperia, 2012; Palazzo Medici-Riccardi, Firenze, 2015; Museo Marino Marini, Pistoia, 2016.

BIBLIOGRAFIA PRINCIPALE: Franco Solmi, "Appennini", Grafis, Bologna, 1976; Luciano Minguzzi, "Enrico Visani I giardini", Palmieri, Milano, 1979; Jannis Rekos, "Dall’Appennino all’Acropoli", Salonicco, 1982; Remi de Cnodder, "Omaggio a Jordaens", 1982; Giuliano Serafini, "Dentro la natura", Edizioni Polistampa, Firenze, 2001; Tebaldo Lorini, "Incontri di Enrico Visani con i grandi maestri del Novecento", Edizioni Polistampa, Firenze, 2007; Enrico Visani, "Da Dino Campana a John Cage", Edizioni Polistampa, Firenze, 2012.

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