MEB - Museo Ebraico di Bologna
Via Valdonica, 1/5
Bologna (BO)
Pieck Henri Christiaan
1895/ 1972
stampa

carta/ litografia a colori
cm 31 (la) 44 (a)
sec. XX (1945 - 1945)
n. 106
Stampa 1: ZIEKEN RAPPORT (bollettino ammalati): un prigioniero, forse morto, è disteso sul terreno vicino ad altri detenuti malati seduti su una panchina
Stampa 2: AARDAPPELSCHOTEL (piatto di patate): un uomo scheletrico con l’uniforme del campo di concentramento di svuota la tasca dalle bucce di patate su un tavolo
Stampa 3: JODEN ALS TREKIDIER (Ebrei come animali da tiro): una linea di prigionieri incatenati intenti a trasportare un carico pesante sotto la pioggia
Stampa 4: ACHETER PRIKKELDRAAD (dietro il filo spinato): un gruppo scheletrico di prigionieri dei campi riuniti in un recinto di filo spinato
Stampa 5: LANGE DAGEN (lunghi giorni): un esausto, emaciato prigioniero su un mucchio di rocce con in mano una vanga
Stampa 6: HET ONBEREIKBARE (l'irraggiungibile): un detenuto di spalle guarda attraverso il filo spinato, tenendosi le mani sopra il capo
Stampa 7: MONSIEUR LE MINISTRE (Signor ministro): un detenuto malato avvolto in una coperta in piedi davanti al filo spinato

Henri Cristiaan Pieck (19 aprile 1895, Den Helder - 12 Gennaio 1972, L'Aia ) fu architetto, pittore e disegnatore, era fratello gemello di Anton Franciscus Pieck, famoso pittore e disegnatore. La passione per il disegno lo portò nel 1912 a iscriversi a corsi di perfezionamento presso l' Accademia di Belle Arti di Amsterdam.
Nel 1922 incontrò Piet Mondrian. Capì che il modo delle tradizionali belle arti era superato e si focalizzò sull'arte applicata divenendo grafico pubblicitario, designer e illustratori di libri.
La sua svolta ideologia a sinistra si conferma nel corso di un viaggio in Ungheria nel 1919 durante la breve repubblica di Bela Kun. Qui avvennero presumibilmente i primi contatti con i funzionari dell'Internazionale Comunista che lo portarono a diventare agente segreto per l’Unione sovietica e a una doppia vita, una ufficiale e l'altra segreta.
Dal 1930 trascorse periodi a Ginevra, Londra e Parigi. Utilizzando il suo lavoro di artista e i suo fascino personale entrò in contatto con i diplomatici britannici presso la Società delle Nazioni di Ginevra ma in realtà lui e la moglie Bernie Pieck-van Lier spiavano per l'intelligence sovietica.
Durante l'occupazione tedesca dei Paesi Bassi, Pieck ciclostilava nel suo studio il giornale clandestino comunista Vonk ("La scintilla"). Fu arrestato nel giugno del 1941 e dopo un periodo nel carcere di Scheveningen e poi nel campo di Amersfoort fu deportato a Buchenwald nell'aprile del 1942 e qui rimase fino al 1945. Sopravvisse grazie al talento artistico, infatti realizzava ritratti per i nazisti ma contemporaneamente faceva parte del Comitato internazionale di resistenza interna ed eseguiva di nascosto disegni che documentavano la situazione del campo. Anche grazie a Pieck si sviluppò la rete di resistenza all'interno del lager. Dopo la liberazione fu membro del comitato internazionale di ex deportati. Tornato in patria nel 1946 pubblicò una raccolta contenente i disegni che aveva fatto a Buchenwald dal titolo „7 Origineele Kleurenlitho's van Beelden uit het Concentratiekamp Buchenwald“ e l'altra, "Verwoest Nederland", con i disegni dei danni di guerra nei Paesi Bassi che lui aveva eseguito sia prima che dopo il suo tempo nell'accampamento. Si tratta di una collezione incredibilmente bruciante di disegni, riprodotti dagli originali bozzetti realizzati nel 1941.