MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna
Via Don Giovanni Minzoni, 14
Bologna (BO)
installazione
gesso/ pittura, legno/ pittura, tela/ pittura ad acrilico
cm 45 (la) 55 (a)
sec. XX (1985 - 1985)
n. 3226
In primo piano testa maschile in gesso dipinto, in secondo piano, a fungere da fondale, una tela dipinta in acrilico: entrambe fissate su base in legno dipinto.


Claudio Parmiggiani (Luzzara, 1943) studia inizialmente presso l’Istituto di Belle Arti di Modena (1958 -1960). Negli stessi anni inizia a frequentare lo studio di Giorgio Morandi a Bologna. Da questa esperienza rimarrà fortemente marcato.
Nel 1965, espone per la prima volta presso la Libreria Feltrinelli di Bologna. Del 1970 sono le prime Delocazioni, opere e ambienti di ombre e impronte realizzate attraverso l’uso della polvere, del fuoco e del fumo. Questo particolarissimo genere di opere, che riflettono sul tema dell’assenza e del passare del tempo nelle sue tracce visibili, sarà ulteriormente sviluppato negli anni successivi (ad esempio, al Centre George Pompidou, Parigi 1997).
Nella sua carriera, lungi dall'essere conclusa, si impone sempre più come una delle figure principali dell'arte italiana del secondo dopoguerra. Inclassificabile, costeggia tanto l'arte povera quanto quella concettuale assumendo, però, una postura unica ed inimitabile nel panorama contemporaneo.
Nell’anno 2000 realizza Il faro d’Islanda, opera permanente, solitaria e luminosa, nel territorio più desertico dell’Islanda, innalzata in mezzo ai ghiacci. Segno di resistenza ad un tempo desolato.
Notevoli sono anche i suoi scritti, tra cui "Sangue Stella Spirito" (Actes Sud, 2000).
Della sua opera si sono occupati i maggiori critici e pensatori contemporanei: Jean Clair, Jean-Luc Nancy, Georges Didi-Huberman, ecc.