Alla ricerca di indizi – 01 La galleria degli specchi

La galleria degli specchi

Una piccola toeletta o un grande specchio che racconta mille storie attraverso le immagini di ciò che si è riflesso sulla sua superficie.
Vanità e doppio ecco cosa ha sempre affascinato gli artisti:
la vanità e la malizia delle dee e la freschezza delle bellezze alla toilette, i fragili Narcisi, le carni eccessive di prostitute parigine, lo sguardo del pittore che ritrae se stesso. Una delle prime a specchiarsi, infatti, è stata Venere che in tutti i dipinti ci guarda compiaciuta attraverso il suo riflesso nello specchio e ci trascina dentro il dipinto. Non a caso questo gioco di riflessi – conosciuto infatti come effetto-Venere, è uno dei tanti effetti illusionistici legati al mondo degli specchi. Un trucco ottico di grande suggestione, ancora molto usato in fotografia.

Lo specchio è uno degli elementi che connota la Maddalena: specchio come vanitas, spesso associato al teschio, memento mori – ricordati che devi morire – nella Conversione della Maddalena, come nell’opera di Artemisia Gentileschi della Galleria Palatina di Firenze, o nella Maddalena penitente di Georges de la Tour del Metropolitan Museum.
Giovani donne alla toilette e allo specchio, a svolgere il tema della Vanità, come nei dipinti di Bellini, Tiziano, Velazquez, Rubens, o Manet, Toulouse-Lautrec, Bonnard e Picasso… un viaggio nella bellezza femminile attaverso i secoli, abbattendo canoni e convenzioni.

Lo specchio è anche immagine virtuale, è un trucco antico per varcare la soglia della tela e ampliare lo spazio pittorico, e infatti c’è uno specchio alle spalle dei Coniugi Arnolfini del Metropolitan Museum e in Las Meninas di Velazquez.

Lo specchio è doppio inganno ed è il simbolo del doppio che si manifesta all’esterno di ognuno di noi e alla complessità della psiche. La diffusione novecentesca dello specchio nell’arte e nel cinema è sorretta soprattutto dal pensiero freudiano e dalla psicanalisi, che dà forma alle stratificazioni psichiche dell’essere umano, caratterizzato da profonde contraddizioni tra convenzioni, regole e pulsioni. Nell’occhio che guarda, lo specchio riporta una condizione esterna di somma delle proiezioni psichiche e del vissuto, come nel film Lo specchio scuro di Robert Siodmak, o in Come in uno specchio di Ingmar Bergman.

Nell’arte contemporanea lo specchio è moltiplicatore di immagini stranianti perché è esso stesso, l’oggetto vero e proprio, protagonista dell’opera, come nel caso di uno dei protagonisti dell’Arte Povera Michelangelo Pistoletto: nei suoi Quadri specchianti troviamo il passato, il presente e il futuro e contemporaneamente ci troviamo di fronte ad un’opera senza tempo.

Una piacevole scoperta

Immagine dell'opera

Balthus : La chambre turque

Museo d’Arte della Città di Ravenna

“La Chambre turque”, cartone originale di Balthus (Balthasar Klossowski de Rola), oggi conservata presso il Centre Pompidou di Parigi, viene scelta dall’ autore come l’opera che meglio si presta ad una trasposizione in mosaico, realizzato dalla PRO.MO (Centro di Coordinamento Promozionale del mosaico di Ravenna).

Il dipinto inaugura un periodo della sua ricerca pittorica, dove a una rinnovata tendenza estetica corrisponde la sperimentazione di una tecnica che realizza una materia aderente ai valori intimi della realtà. Il pittore ricerca superfici opache, vicine a quelle dell’affresco. A tal fine mette a punto una miscela di caseina, gesso e colori a olio.

Nel tentativo di rispettare tali specificità materiche e per restituire la ricchezza cromatica del dipinto, il pannello musivo è realizzato con una grande varietà di paste vitree, materiali lapidei e terrecotte, ed accosta la tarsia al mosaico. Alla sua realizzazione sono occorsi due anni di lavoro, durante i quali i mosaicisti hanno compiuto diversi sopraluoghi presso la sede espositiva del dipinto, effettuando le campionature del colore.

Il quadro ritrae una giovane donna che si specchia, ambientata in un interno orientaleggiante. La figura è ritagliata in uno spazio semplificato e privo di profondità, scandito da moduli geometrici e da decorazioni floreali. La luce si addensa nella materia preziosa dell’ incarnato, dove file di tessere in marmo e in pasta vitrea assecondano i volumi morbidi della figura distesa. L’interno riproduce fedelmente una stanza di Villa Medici a Roma.

Il quadro nasconde un ricco mondo simbolico e allegorico che sfugge a una netta definizione. Esso si compone di temi presenti in diverse combinazioni in tutta l’opera del pittore fin dalla sua giovinezza. Insieme alla figura femminile, un elemento ricorrente è lo specchio, simbolo della femminilità, oggetto magico e metafora della pittura.

Chi cerca trova

Sfidiamo i visitatori ad una caccia al tesoro digitale nei musei dell’Emilia-Romagna, alla ricerca di immagini, oggetti, opere sul tema dello specchio… Condividete con noi inserendo nel testo dei vostri post l’hashtag #patercaccialtesoro e il tag alla pagina di IBC Emilia-Romagna..

Qualche suggerimento per iniziare

Toeletta
Manifattura emiliana
sec. XIX (1840-1860).
Palazzo Tozzoni di Imola

Dipinto: Allo specchio
Giacomo Grosso
sec. XX (1914-1914)
Galleria d’Arte Moderna “Ricci Oddi” di Piacenza

Mosaico: Unicorno
Disciana Bravura
sec. XXI (2007-2007)
Museo d’Arte della Città di Ravenna

Adesso tocca a voi