Musei Civici - Palazzo dei Musei
Via Spallanzani, 1
Reggio Emilia
gesso colatura/ levigatura/ coloritura
cm 11.7 ca (a) 6.9 ca. (la)
Figura antropomorfa stilizzata, con capo reclinato a sinistra (rispetto all'osservatore), braccia portate alla vita e gambe in posizione quasi incrociata. Sul volto sono stati realizzati gli occhi che sembrano sgranati e la bocca spalancata a mo' di smorfia. Il calco è stato rivestito con una sostanza colorante verdastra e delle sfumature brune, probabilmente per riprodurre il colore originario. L'oggetto è una riproduzione di un esemplare di "hei tiki", pendente da portare al collo o usato come amuleto. Quelli originali erano generalmente prodotti in pietra dura, giadeite o nefrite.

riproduzione
Esposizione museale in sostituzione dell'oggetto originale.
L'oggetto fa parte di un insieme di materiali provenienti dal Museo Nazionale di Antichità "Giovanni Mariotti" di Parma. La direzione del suddetto museo nel 1965, in fase di ristrutturazione dei locali, decise di dismettere la sezione etnografica e di donarla ad una scuola. L'allora direttore dei Civici Musei di Reggio Emilia, Giancarlo Ambrosetti, chiese ed ottenne la collezione che fu trasferita al Museo di Reggio il 16 ottobre 1968 e concessa in deposito nel 1970. Questo nucleo di oggetti rappresenta la parte dei materiali parmensi che non trovarono collocazione nel nuovo ordinamento dei Museo Civici di Reggio Emilia e che sono tuttora custoditi nei depositi presso la galleria Parmeggiani.Otto Finsch, cui fa riferimento l'etichetta presente sull'oggetto era un esploratore, etnografo e naturalista tedesco che divenne assistente conservatore al museo di Leyde e poi nel 1864 conservatore del museo di Brême. Intraprese numerosi viaggi e nel 1878 si dimise dal suo posto per potersi dedicare completamente ai viaggi. Fra i vari paesi visitò la Polinesia, la Nuova Zelanda, l'Australia e la Nuova Caledonia. Nel 1882 rientrò il Germania. Due anni più tardi tornò in Nuova Guinea come commissario imperiale, ove negoziò la Nuova Bretagna e la Nuova Irlanda, che divennero protettorato tedesco. La Germania perderà questi territori nel 1918. Al suo ritorno a Berlino divenne consigliere della Neuguinea-Kompagnie. Nel 1898 fu conservatore della collezione ornitologica del Rijksmuseum di Leida e nel 1904 direttore del dipartimento di etnografia del museo della città di Brunswick ove morirà.Questi amuleti rappresentano la figura di un antenato "hei tiki" portatore di fecondità. Avevano proprietà taumaturgiche, venivano considerati come mani familiari e venivano usati come pendenti di piccole dimensioni da portare al collo o come amuleti. Il loro potere taumaturgico era tanto maggiore quanto più venivano tramandati di generazione in generazione all'interno di un ristretto ambito familiare. Erano oggetti di grande prestigio e prima dell'arrivo degli occidentali in Nuova Zelanda erano di esclusivo appannaggio delle famiglie di alto rango. Successivamente, conseguenza dell'influenza esercitata dai colonizzatori, verso la metà del XIX sec. l'uso divenne generalizzato.