Musei Civici - Palazzo dei Musei
Via Spallanzani, 1
Reggio Emilia
Papua Nuova Guinea
cranio di coccodrillo scuoiatura
fibra vegetale taglio/ essiccazione/ sfilacciatura/ intreccio/ avvolgimento/ legatura
fibra vegetale taglio/ cordatura/ legatura
legno decorticatura/ legatura
cm 21 (a) 29.5 ca. (la) 60.5 ca. (l)
lunghezza decorazione in fibre vegetali 36 ca.
1889-1890 ante
Il cranio è completo di mandibolare e mascella (divisa in due parti longitudinalmente) tenuti insieme da un cordino, che probabilmente serviva anche per la sospensione. Una robusta fibra vegetale (porzione di canna?), passa attraverso le narici e un foro praticato nel palato al di sotto del quale è fissata per mezzo di un fitto intreccio. All'interno di quest'ultimo sono stati legati dei bastoncini di legno. Su un lato, presso l'orbita, è stato fissato un ciuffo di fibre vegetali, probabilmente a scopo decorativo, mentre sul lato opposto è rimasta solo la parte che doveva fissare la decorazione (ciuffo di fibre vegetali) al cranio.

totem (?)
Forse usato appeso nelle case o fuori con valore totemico.
L'oggetto fa parte di un insieme di materiali provenienti dal Museo Nazionale di Antichità "Giovanni Mariotti" di Parma. La direzione del suddetto museo nel 1965, in fase di ristrutturazione dei locali, decise di dismettere la sezione etnografica e di donarla ad una scuola. L'allora direttore dei Civici Musei di Reggio Emilia, Giancarlo Ambrosetti, chiese ed ottenne la collezione che fu trasferita al Museo di Reggio Emilia il 16 ottobre 1968 e concessa in deposito, dietro richiesta dei Musei Civici di Reggio Emilia nel 1970. Questo nucleo di oggetti rappresenta la parte dei materiali parmensi che non trovarono collocazione nel nuovo ordinamento dei Museo Civici di Reggio Emilia e che sono tuttora custoditi nei depositi presso la galleria Parmeggiani. Lamberto Loria (Alessandria d'Egitto 1855 - 1913), cui fa riferimento il cartellino annesso all'oggetto, fu un esploratore ed un etnografo italiano, che visitò le popolazioni della Papuasia. Durante i suoi soggiorni, poté dedicarsi alla raccolta di materiale etnografico, zoologico ed anatomico che una volta in Italia si occupò di organizzare in collezioni museali.