Papua Nuova Guinea, zona costiera dei bacini del Sepik e del Ramu
legno scultura
cm 24 (a) 38,9 (la)
sec. XIX
La base d'appoggio è piatta mentre la parte superiore presenta una superficie convessa. A metà di questo supporto e in senso obliquo è stata scolpita una statuina antropomorfa riconducibile allo stile "a becco" della zona costiera dei bacini del Sepik e del Ramu. Il nome è dovuto al fatto che nelle rappresentazioni antropomorfe, il capo viene spesso reso come la testa di un uccello ovvero con l'estremità del capo allungata, occhi ellissoidali, il naso molto allungato tanto da dare appunto l'impressione di un becco. Nel caso dell'oggetto esaminato la figura presenta una postura eretta estremamente rigida, con le braccia lungo i fianchi e gambe divaricate appena accennate. Al di sotto della figura umana, è stata realizzata una greca incisa nel legno a motivi geometrici. Il volto severo presenta i tratti sopra descritti a cui si affiancano orecchie lunghe e sporgenti, una decorazione geometrica (a onde) al di sopra della fronte e un lungo copricapo di forma piramidale allungata.

ornare la prua della canoa
Tutti gli oggetti appartenenti a questo museo provengono dalla Papua Nuova Guinea, ove sono ancora presenti missionari del Convento. In particolare alcuni oggetti sono stati donati da una missionaria laica di Firenze, Gigliola Borgia, che ha operato in Papua Nuova Guinea per 10 anni. Mentre per alcuni oggetti possiamo identificare con certezza il donatore in Padre Eugenio Teglia, di molti altri, come questo, non si hanno notizie precise. Alcuni furono donati da Gigliola Borgia, ora residente a Firenze, altri furono portati in Italia da P. Antonio Magnani, da P. Gaetano Orlandi, da P. Leone Leoni, 13-14 anni fa circa. La catalogazione delle opere Oceaniche, così come di quelle africane, è stata realizzata cinque anni fa, dal prof. Gianni Mantovani, docente all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Padre Onofrio che si occupa attualmente del Museo, non sa con certezza se Mantovani, ha redatto ufficialmente un inventario degli oggetti e delle schede relative ai materiali. In ogni caso l'eventuale documentazione prodotta è conservata dallo stesso Mantovani.