strumenti e accessori
Cultura Nuova Guinea - Bacino del medio Sepik, (Fiume Yuat) - Melanesia
argilla
conchiglia
legno
osso
piume
cm 48 (l)
sec. XIX
Arma, costituita da un bastone di legno a sezione cilindrica, testa modellata d'argilla, piume di casuario, conchiglie e osso animale. Presso l' estremità opposta all'impugnatura è stata modellata una testa antropomorfa con un impasto tipo stucco dipinto di nero. Le labbra sono pronunciate, gli occhi sono resi inserendo nelle cavità orbitali delle conchiglie nassa. Lo stesso tipo di conchiglia, decora altre parti del volto, come le guance, il mento e la fronte nel collo. I capelli della figura antropomorfa sono resi da un ciuffo di piume di casuario inserite nell'impasto argilloso, che ricadono in avanti verso il volto. Al di sotto del mento è stato inserito nell'impasto un lungo osso lavorato in maniera tale da ottenere una punta molto aguzza, che costituisce la parte offensiva dell'arma. Dove il rivestimento nero non si è conservato, al di sotto, si intravede un impasto color rosso acceso.

arma offensiva
Tutti gli oggetti appartenenti a questo museo provengono dalla Papua Nuova Guinea, ove sono ancora presenti missionari del Convento. In particolare questo oggetto fa parte di un nucleo più ampio di manufatti donato da un Missionario, Padre Eugenio Teglia, rientrato in Italia dopo 50 anni di missione. Padre Teglia, tornato definitivamente in Italia, risiede a Bologna. Questo oggetto fu donato al Museo del Convento da Padre Teglia una volta tornato in Italia dopo il lungo soggiorno in Papua Nuova Guinea. Secondo Padre Teglia si tratta di un oggetto autentico, che gli è stato donato dai locali come ricordo al momento della sua partenza. Anche se i materiali e le tecniche corrispondono effettivamente a quelli riscontrabili nell'arte del Bacino del Sepik, non sarei in grado di stabilire con certezza la sua autenticità. Padre Teglia stesso riferisce il proliferare di una produzione artigianale legata al commercio turistico. La catalogazione delle opere Oceaniche è stata realizzata nel 2000 circa dal prof. Mantovani, docente all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Nell'elenco però non si trova corrispondenza dell'oggetto considerato.