[aset]
Cultura Papua Nuova Guinea
fibra vegetale
conchiglia
zanne di cinghiale
legno
osso
piume
stoffa
cm 46 (a)
sec. XIX
n. 42 (?)
E' realizzato con molteplici materiali, fibre vegetali di due diversi tipi, una più scura e l'altra più chiara, conchiglie nassa, valva di una grande conchiglia, zanne di cinghiale, bastoncino ligneo o di osso, piume di uccello e tessuto rosso. Le fibre vegetali sono state usate per realizzare la corda che sostiene la collana, per assemblare insieme le varie parti decorative, per creare delle catenelle che sostengono i pennacchi di piume. Il primo elemento decorativo è rappresentato da un involto di fibre vegetali, sul quale sono state fissate sei file di conchiglie nassa divise due a due da filamenti di colore rosso. Un bastoncino di legno scuro attraversa trasversalmente l'involto da parte a parte. Da questo inoltre partono le catene di fibre vegetali scure e un secondo elemento decorativo. Questo è composto da tre zanne di cinghiale forate e legate con filati vegetali e da una grande valva di conchiglia a sua volta forata e fissata anch'essa per mezzo di fili vegetali. La conchiglia è stata disposta con il lato lungo in orizzontale. Il pettorale termina con tre pennacchi legati alla fine delle catenelle mediante un filamento di colore più chiaro. Le piume sono state assemblate insieme e al di sopra di esse sono stati posti dei frammenti di stoffa rossa.

simbolo di grande prestigio
Tutti gli oggetti appartenenti a questo museo provengono dalla Papua Nuova Guinea, ove sono ancora presenti missionari del Convento. In particolare questo oggetto fa parte di un nucleo più ampio di manufatti donato da un Missionario, Padre Eugenio Teglia, rientrato in Italia dopo 50 anni di missione. Padre Teglia, tornato definitivamente in Italia, risiede a Bologna. Questo oggetto fu donato al Museo del Convento da Padre Teglia una volta tornato in Italia dopo il lungo soggiorno in Papua Nuova Guinea. Circa le modalità di reperimento dell'oggetto, padre Teglia durante la visita al museo ha fornito una versione contrastante rispetto a quella riferita a Luca Villa in un precedente dialogo. Mentre infatti raccontava a Villa di averli acquistati o ricevuti in dono nel corso della sua permanenza, al museo ha raccontato di averli avuti in regalo, come ricordo, dagli aborigeni, al momento della sua partenza definitiva per l'Italia. La catalogazione delle opere Oceaniche è stata realizzata nel 2000 circa dal prof. Mantovani docente all'Accademia di Belle Arti. n. inv. 42?.