Museo Civico Archeologico Etnologico
Largo Porta S. Agostino, 337
Modena
Birmania
lacca
legno
cm 12 (a) 26 (d)
sec. XIX
n. 22; G3/1; MC E AS 11
Contenitore. La parte interna è stata realizzata in lacca rossa, quella esterna con laccatura dorata.La decorazione presenta tre registri: il primo, in prossimità della bocca, a linee dipinte parallele, in pigmento nero; l'ordine di questa fascia è mosso da una singola linea ondulata;il secondo, centrale, a ghirlande intrecciate;il terzo, in prossimità del piede, simile al primo.

possibile si tratti di una tazza per la questua del monaco buddhista
La tecnica della lacca venne importata dalla Cina verso la metà dell'XI secolo. I pezzi più antichi pervenutici, a Pagan, risalgono al 1274.Si realizzava un'anima in bambù, intessuto in crine di cavallo (più tardi solo in bambù e legno), su cui si applicava una resina vegetale, estratta dall'albero thitsi. Si lasciava seccare questo primo strato, poi si applicava una seconda patina con lacca e cenere, e così via, sino ad ottenere lo spessore desiderato. Si puliva la superficie dell'oggetto con olio di sesamo, contro una lastra di vetro.Le stoviglie in lacca risultano più leggere e meno fragili di quelle in ceramica e porcellana: erano predilette nell'uso quotidiano.La lacca veniva usata per realizzare le icone buddhiste da portare in processione, grazie alla propria leggerezza.Il pezzo è simile al n° 24 del medesimo Museo.