Museo Civico Archeologico Etnologico
Largo Porta S. Agostino, 337
Modena
[pāreu]

abbigliamento e ornamenti del corpo
Polinesia Francese, Isole della Società, Tahiti
fibra vegetale/ cotone tessitura/ decorazione/ taglio
cm 62 (la) 358 (l)
1883 ante
n. 374
Lungo tessuto di forma rettangolare di colore blu decorato con venti foglie di colore chiaro, disposte in due file parallele ma in maniera alternata.

abbigliamento
Si avvolge intorno al corpo fino ad ottenere l'effetto desiderato.
Inizialmente i parei erano realizzato con la "tapa" ed erano usati come capo di abbigliamento maschile e femminile. Con l'arrivo degli esploratori europei nel 1700 vennero introdotti tessuti industriali prodotti con materiali diversi. Fu con l'avvento dei missionari cristiani,poco tempo dopo, che il cotone, di maggior durata e qualità rimpiazzò il tessuto di tapa. I disegni dei parei potevano essere realizzati a mano, prendendo spunto dai disegni delle sculture in legno o dei tatuaggi, o stampati usando foglie e fiori di felce. L'oggetto è stato donato dall'astronomo modenese Pietro Tacchini. Tacchini (Modena 1838 - Spilamberto 1905), condusse gli studi universitari a Modena ove si laureò in ingegneria a soli 19 anni e si perfezionò poi studiando presso l'Osservatorio astronomico di Padova. Fu direttore sostituto dell'Osservatorio di Modena dal 1859 al 1863, anno in cui decise di spostarsi a Palermo ove fu direttore del locale Osservatorio. Nel 1879, alla morte di Padre Angelo Secchi fu nominato come suo successore nella direzione dell'Osservatorio al Collegio Romano. Tacchini fu uno scienziato particolarmente attivo, si occupò di astrofisica solare, di meteorologia e geodinamica, le sue osservazioni spettroscopiche insieme alle attività del Secchi (con cui fondò la Società degli Spettroscopisti Italiani) contribuirono fattivamente alla nascita dell'astrofisica italiana. Tra il 1870 e il 1900 partecipò a numerose spedizioni italiane per l'osservazione delle principali eclissi solari del periodo, spostandosi dall'India al largo dell'Oceano Indiano, soggiornò in Egitto, attraversò gli oceani Atlantico e Pacifico fermandosi nelle Isole Marchesi, a Tahiti e nelle Hawaii. Partecipò anche ad una spedizione nelle Piccole Antille, ad una in Russia e ad una in Algeria. Nel corso degli anni rimase comunque in contatto con la città natale, in particolar modo con il Museo Civico con cui collaborò attivamente incrementandone le collezioni, sia attraverso gli oggetti reperiti durante i viaggi che a seguito di scambi.Le raccolte etnografiche, composte da oggetti e da un fondo fotografico, sono testimonianza degli interessi eclettici dello scienziato, incuriosito anche dagli aspetti etnografici dei paesi visitati durante le molteplici spedizioni astronomiche che ne costituivano l'interesse scientifico principale.