Museo di San Domenico
Via Sacchi, 4
Imola
Africa Orientale, cultura Amhara (?)
corno scavatura/ incisione
cm 6,2 (la) 18 (l)
lunghezza parte concava 8
sec. XIX fine - XX inizio
n. 16468
Cucchiaio in corno giallastro, decorato su tutta la superficie. Il manico presenta alla base due occhielli decorati con motivi stilizzati, con fessure e motivi intaccati. Sui bordi del manico e sulla parte concava sono presenti puntini in rilievo, mentre la parte convessa è decorata con motivi a festoni e scanalature.

mangiare
Il nucleo principale di manufatti d'origine africana è stato acquisito dal Museo nel 1944, per donazione del Generale Carlo Manara, militare di carriera che fra il 1887 e il 1912 fu inviato in Eritrea, e poi in Libia, per ragioni di servizio - dapprima inquadrato nel Battaglione Cacciatori, poi nel 7° Battaglione Indigeni, e infine Comandante del Reparto Ascari di Derna. La sua collezione fu esposta per intero nel 1927 a Imola nel corso della Mostra Coloniale Nazionale (24 novembre - 8 dicembre). Oltre agli oggetti donati dal generale, provenienti essenzialmente dall'area etiopica e eritrea, in seguito furono inoltre acquisiti altri pezzi dal canonico Enrico Bedeschi, cappellano militare, che recò in dono manufatti originari della stessa area geografica. Nel corso degli anni sono stati aggiunti altri oggetti regalati da altri collezionisti privati. Tuttavia, è in corso la valutazione dell'oggetto, forse appartenente a ben altro nucleo. La collezione del conte Giulio Cesare Ginnasi Poggiolini fu donata al Museo nel 1828 e per quanto concerne i materiali di origine americana, pareva fosse andata persa. Durante la catalogazione sono stati individuati alcuni manufatti che possono essere ricollegati alle sommarie indicazioni d'archivio, relative all'inventario compilato dal collezionista stesso per il suo museo privato, oggetto della donazione al Comune di Imola. Si tratta di due zucche pirografate, un bicchiere in legno, altre due zucche incise, segnalate come "cocchi incisi" da Ginnasi Poggioli, un cucchiaio e infine un piccolo idolo in metallo. L'identificazione del nucleo Ginnasi Poggiolini è frutto delle indicazioni ricevute dalla Dott.ssa Laura Mazzini del Museo Scarabelli.