Museo Civico Archeologico Etnologico
Largo Porta S. Agostino, 337
Modena
Polinesia, Isole Hawaii o Tahiti
conchiglia foratura/ legatura
legno decorticatura/ taglio/ legatura
fibra vegetale sfilacciatura/ intreccio
cm 6.3 (la) 16.4 (l)
1883 ante
n. 415
L'oggetto è costituito da due conchiglie, Cypraea, contrapposte. Tra le due conchiglie è posto un bastoncino di legno a sezione rettangolare. I componenti dell'oggetto sono fissati fra loro per mezzo di una cordicella di fibre vegetali fatta passare attraveso i fori praticati alle estremità delle conchiglie. Una ulteriore cordicella è fissata alle estremità del bastoncino a formare un arco con un cappio nella porzione mediana.

pesca
Strumenti simili erano usati a Tahiti e in generale nelle Isole della Società. Lo strumento veniva fissato ad una corda, gettato in mare presso la barriera corallina, ove di solito i polpi sostano per catturare le prede. Ingannati dalle conchiglie, credendo di afferrare una preda, si avvinghiavano allo strumento. Al pescatore non restava che tirare in barca lo strumento ed il polpo ad esso attaccato.
Da confronti bibliografici sembrerebbe plausibile attribuire l'oggetto a Tahiti.L'oggetto faceva parte della collezione privata dell'astronomo modenese Pietro Tacchini, che fu donata al museo dagli eredi dopo la sua morte. Tacchini (Modena 1838 - Spilamberto 1905), condusse gli studi universitari a Modena ove si laureò in ingegneria a soli 19 anni e si perfezionò poi studiando presso l'Osservatorio astronomico di Padova. Fu direttore sostituto dell'Osservatorio di Modena dal 1859 al 1863, anno in cui decise di spostarsi a Palermo ove fu direttore del locale Osservatorio. Nel 1879, alla morte di Padre Angelo Secchi fu nominato come suo successore nella direzione dell'Osservatorio al Collegio Romano. Tacchini fu uno scienziato particolarmente attivo, si occupò di astrofisica solare, di meteorologia e geodinamica, le sue osservazioni spettroscopiche insieme alle attività del Secchi (con cui fondò la Società degli Spettroscopisti Italiani) contribuirono fattivamente alla nascita dell'astrofisica italiana. Tra il 1870 e il 1900 partecipò a numerose spedizioni italiane per l'osservazione delle principali eclissi solari del periodo, spostandosi dall'India al largo dell'Oceano Indiano, soggiornò in Egitto, attraversò gli oceani Atlantico e Pacifico fermandosi nelle Isole Marchesi, a Tahiti e nelle Hawaii. Partecipò anche ad una spedizione nelle Piccole Antille, ad una in Russia e ad una in Algeria. Nel corso degli anni rimase comunque in contatto con la città natale, in particolar modo con il Museo Civico con cui collaborò attivamente incrementandone le collezioni, sia attraverso gli oggetti reperiti durante i viaggi che a seguito di scambi.Le raccolte etnografiche, composte da oggetti e da un fondo fotografico, sono testimonianza degli interessi eclettici dello scienziato, incuriosito anche dagli aspetti etnografici dei paesi visitati durante le molteplici spedizioni astronomiche che ne costituivano l'interesse scientifico principale.