Museo Civico Archeologico Etnologico
Largo Porta S. Agostino, 337
Modena
madreperla taglio/ foratura/ levigatura/ legatura
osso taglio/ foratura/ levigatura/ legatura
fibra vegetale sfilacciatura/ intreccio
setole animali legatura
cm 1.4 (l)
1883
n. 403
L'oggetto è costituito da un assicella di madreperla sub-rettangolare, con un'estremità che termina a punta. All'estremità opposta è fissato un pezzo d'osso animale lavorato, che costituisce l'amo vero e proprio a V, con una punta obliqua ed aguzza. Sul lato opposto per mezzo di cordini di fibra vegetale è fissato un ciuffo di setole animali. Lo stesso cordino fissa l'osso alla base di madreperla ed avvolge un ulteriore cordino che attraversa longitudinalmente la madreperla e lo fissa ad un foro presente ai lati dell'estremità appuntita. Il cordino più grande è più lungo del supporto in madreperla.

pesca
Amo usato per la pesca dello sgombro, del tonno, pesci spada, Sarda sarda.
L'oggetto è stato donato dall'astronomo modenese Pietro Tacchini. Tacchini (Modena 1838 - Spilamberto 1905), condusse gli studi universitari a Modena ove si laureò in ingegneria a soli 19 anni e si perfezionò poi studiando presso l'Osservatorio astronomico di Padova. Fu direttore sostituto dell'Osservatorio di Modena dal 1859 al 1863, anno in cui decise di spostarsi a Palermo ove fu direttore del locale Osservatorio. Nel 1879, alla morte di Padre Angelo Secchi fu nominato come suo successore nella direzione dell'Osservatorio al Collegio Romano. Tacchini fu uno scienziato particolarmente attivo, si occupò di astrofisica solare, di meteorologia e geodinamica, le sue osservazioni spettroscopiche insieme alle attività del Secchi (con cui fondò la Società degli Spettroscopisti Italiani) contribuirono fattivamente alla nascita dell'astrofisica italiana. Tra il 1870 e il 1900 partecipò a numerose spedizioni italiane per l'osservazione delle principali eclissi solari del periodo, spostandosi dall'India al largo dell'Oceano Indiano, soggiornò in Egitto, attraversò gli oceani Atlantico e Pacifico fermandosi nelle Isole Marchesi, a Tahiti e nelle Hawaii. Partecipò anche ad una spedizione nelle Piccole Antille, ad una in Russia e ad una in Algeria. Nel corso degli anni rimase comunque in contatto con la città natale, in particolar modo con il Museo Civico con cui collaborò attivamente incrementandone le collezioni, sia attraverso gli oggetti reperiti durante i viaggi che a seguito di scambi.Le raccolte etnografiche, composte da oggetti e da un fondo fotografico, sono testimonianza degli interessi eclettici dello scienziato, incuriosito anche dagli aspetti etnografici dei paesi visitati durante le molteplici spedizioni astronomiche che ne costituivano l'interesse scientifico principale.