Museo d'Arte Cinese ed Etnografico
Viale S. Martino, 8
Parma
Repubblica Democratica del Congo, cultura Luba
legno scultura/ incisione
cm 25,1 (a) 9,5 (la)
sec. XX seconda metà
n. Rdc.lu 1958
Spillone per capelli in legno decorato con incisioni geometriche e scolpito con figura antropomorfa. La rappresentazione femminile appare seduta su uno sgabello e appoggia le braccia ai lati del ventre. Sull'oggetto è presente una patina lucida di colore marrone.

acconciare i capelli
Secondo le informazioni raccolte presso il museo, i Luba vengono fatti risalire al grande impero fondato nel 1585 dal re Kongolo. Il nipote e successore, Kalala Ilunga, diede all'impero una grande espansione, annettendosi nuovi territori, che venivano governati da capi territoriali, chiamati Bamfumu, mentre il re veniva chiamato Mulopwe. Guerre interne portarono alla disintegrazione dell'impero verso la fine del XIX secolo. In seguito vi furono invasioni dall'Angola e scorribande da parte degli Arabi cacciatori di schiavi e, per ultimo, l'arrivo dei Belgi che portò al collasso totale dell'impero ed alla sua divisione in piccoli regni territoriali. La popolazione di questo gruppo è di circa un milione. L'arte Luba è legata all'ambiente di corte ed ha saputo creare oggetti di grande bellezza che hanno influenzato i popoli vicini. All'interno della società, gli artisti godevano di grande considerazione ed erano autorizzati a portare sulle spalle la speciale ascia, simbolo di prestigio ed autorità. Una delle caratteristiche più sorprendenti dell'arte Luba è la onnipresenza di figure femminili, dovuta non a criteri puramente estetici, ma al ruolo che la donna ricopre nella società. Ruolo che è insieme reale ed anche legato al mito della creazione ed a quello della fondazione del clan. Infatti, "Vilye" fu il primo spirito femminile, fondatrice del clan e garante della stirpe e della fertilità. Lo stile Luba è un'arte di curve dai volumi delicati ed armoniosi. Le figure hanno proporzioni comparativamente naturalistiche. La testa è rotonda, la fronte bombata, una fascia formata da solchi isola l'acconciatura (vi sono due tipi di capigliature: una che prolunga la testa con una sorta di parrucca allargata verso l'esterno e terminante con un motivo cruciforme; la seconda che forma una massa di capelli a vari livelli, chiamata "capigliatura a cascata"); gli occhi sono a chicco di caffè, le orecchie piccole; la superficie levigata ha una patina scura. Grande importanza viene data ai dettagli: il modellato del tronco e della schiena in particolare è sorprendente; le scarificazioni (tempie, petto, zona ombelicale, cosce) e l'acconciatura indicano il rango nella gerarchia. La maggior parte degli oggetti provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo sono stati acquistati da Padre Andrea Tam, per molti anni in missione nella zona del Kivu. Insieme alle collezioni provenienti da altri paesi qualificano in maniera eccellente il Museo Etnografico e testimoniano la presenza e il lavoro dei Missionari Saveriani.