ritualità
caolino
sec. XX seconda metà
rituale, propria degli uomini iniziati nella società segreta "bwami"
Secondo le informazioni raccolte presso il museo le maschere "muminia" sono piuttosto rare. Appartengono ad una larga comunità rituale che ingloba diversi villaggi o gruppi parentali distinti, nel cui nome vengono conservate in un luogo segreto, dal membro lutumbo o kindi più anziano, solitamente il più vecchio del gruppo, nella sacca collettiva. Il significato essenziale di questo tipo di maschera è sociale (simbolo di coesione tra gruppi disparati che non hanno alcuna leadership comune) e storico (le poche comunità che le posseggono sembrano essere all'origine dei riti "kindi" in alcune zone particolari dell'area Warega). Durante i riti è indossata davanti al volto o di lato, con la barba che copre il volto. La maschera incoraggia il giovane iniziato ad essere prudente nelle sue iniziative. In generale dunque rappresenta l'iniziato saggio, discreto ed equanime, in opposizione al neofita che è impetuoso ed instabile. Le "muminia" sono maschere grandi, tanto di legno come in avorio e sono caratterizzate da tipiche decorazioni sulla fronte e sulle guance (cfr. op. cit. Biuebuyck, 2002, p. 98-99 ed altri). La maggior parte degli oggetti provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo sono stati acquistati da Padre Andrea Tam, per molti anni in missione nella zona del Kivu. Insieme alle collezioni provenienti da altri paesi qualificano in maniera eccellente il Museo Etnografico e testimoniano la presenza e il lavoro dei Missionari Saveriani.