arredi e suppellettili
Asia del sud
rame fusione/ incisione
cm 60 (a) 36 (la)
sec. XIX
n. 3270
Vassoio trilobato sulla sommita, decorato con motivi antropomorfi e fitomorfi su tutta la superficie. Nella parte inferiore, più larga rispetto al resto vassoio, è stata inserita una scena tipica della mitologia hindu, #Vishnu# dormiente, da cui partono altre incisioni di divintà.

adorazione religiosa/ornamento
In India l'offerta alla divinità del tempio è generalmente presentata su vassoi e piatti di metallo, con cui del resto tradizionalmente si consumano i pasti. Il corredo figurativo del vassoio può significare che l'utilizzo fosse inteso in questo senso.
La raffigurazione di #Vishnu Ananta-Shayana#,dormiente sul serpente primordiale #Ananta# riporta al mito hindu della creazione. Dall'ombelico di #Vishnu# sboccia un fiore di loto su cui siede #Brahma#, tipicamente rappresentato con quattro volti barbuti. Ai piedi di Vishnu è inginocchiata la consorte, Lakshmi. Ai lati della figura divina i due #danava#, una sorta di demoni, #Madhu# e #Kaitabha#, nati da un orecchio di #Vishnu# e uccisi dalla stessa divinità poiché meditavano di uccidere #Brahma#.Posizionato al di sopra di #Brahma#, proprio dove il vassoio si restringe, #Krishna# col flauto a cavallo di una mucca, nella sua versione di #gopala# (pastore di vacche), sormontato da un parasole (#chhattra#).Infine, in corrispondenza della parte trilobata del vassoio, Ganesh seduto su un fiore di loto sostenuto da un uccello in volo.

La collezione orientale fu raccolta nel 1902 dal professor Francesco Lorenzo Pullé, docente di sanscrito dell'ateneo bolognese, durante il viaggio di ritorno dall'Indocina, dove Pullé si era recato per partecipare al XIV Congresso Internazionale degli orientalisti, tenutosi presso l'appena sorta École Française d'Extrême-Orient, presso la quale egli rappresentava ufficialmente l'Italia, insieme al sinologo Ludovico Nocentini. Durante l'anno accademico 1907-1908 Pullé fondò il "Museo di Etnografia Indiana", che fu aperto nelle stanze del Palazzo dell'Archiginnasio assegnate come appartamento al bibliotecario - e rimaste vuote in quegli anni. Aggregato come sezione al Gabinetto di Glottologia dell'Università di Bologna, il museo, sorto sul modello del Museo Indiano di Firenze di Angelo De Gubernatis, fu chiuso nel 1935 alla morte di Pullé. Oltre alla collezione raccolta da Francesco Pullé in India, negli anni di attività del museo furono acquisiti manufatti donati dal conte Francesco Pizzardi, che aveva soggiornato in India nel 1877, e dal signor Pellegrinelli. Riguardo a queste donazioni non si hanno purtroppo notizie più precise. Le immagini incise sul vassoio rimandano a classiche raffigurazioni di divinità hindu, comuni in tutta l'India. La forma del vassoio indica un utilizzo decorativo o rituale, sebbene sia meno probabile. Di non facile datazione, si assume quanto riportato nelle schede OA dell'archivio del Museo Civico Medievale.