[murti]

abbigliamento e ornamenti del corpo
Asia del sud
marmo scultura/ pittura
cm 12,5 (a) 7,7 (la)
sec. XX inizio
n. 3168
Statua che raffigura il dio #Ganesh#, divinità del pantheon hindu che ha la testa di un elefante e il corpo di un uomo. La statua del Museo Medievale lo rappresenta seduto su un basamento, in cui è raffigurato, sebbene sia quasi irriconoscibile, il suo veicolo, un topo. L'idolo, durante la produzione, è stato colorato e abbellito da una doratura applicata sulla sua superficie. I colori utilizzati sono il rosso, il giallo e il blu, di cui si conserva qualche traccia residuale.

adorazione religiosa
Statue del genere riproducono le analoghe figure templari, che hanno scopi religiosi e ornamentali.Non sono state ritrovate immagini di Ganesh anteriori al V secolo, e rarissimi sono in India i templi dedicati esclusivamente al dio, sebbene sia venerato dalla maggioranza degli hinduisti come incarnazione del successo.
#Ganesh# è qui rappresentato seduto nella posizione del loto e con quattro braccia, due appoggiate sulle gambe, due rivolte verso l'alto. Tutte e quattro le mani sono occupate da oggetti (dall'alto verso il basso in senso orario): un pungolo per elefanti detto #ankusha#, un bastone, una ciotola piena di dolcetti #laddu#, con cui è solitamente raffigurato, e un rosario di #rudraksha#, emblema dei mendicanti. In testa porta una corona dorata, come gli accessori: i braccialetti ai polsi e sulle braccia, e la lunga collana. La parte posteriore della statua non presenta particolarità significativa, mentre inserito nella base su cui siede la divinità è vagamente riconoscibile un topo, il veicolo su cui si sposta #Ganesh#.

La collezione orientale fu raccolta nel 1902-1903 dal professor Francesco Lorenzo Pullé, docente di sanscrito dell'ateneo bolognese, durante il viaggio di ritorno dall'Indocina, dove Pullé si era recato per partecipare al XIV Congresso Internazionale degli orientalisti, tenutosi presso l'appena sorta École Française d'Extrême-Orient, presso la quale egli rappresentava ufficialmente l'Italia, insieme al sinologo Ludovico Nocentini. Durante l'anno accademico 1907-1908 Pullé fondò il "Museo di Etnografia Indiana", che fu aperto nelle stanze del Palazzo dell'Archiginnasio assegnate come appartamento al bibliotecario - e rimaste vuote in quegli anni. Aggregato come sezione al Gabinetto di Glottologia dell'Università di Bologna, il museo, sorto sul modello del Museo Indiano di Firenze di Angelo De Gubernatis, fu chiuso nel 1935 alla morte di Pullé. Oltre alla collezione raccolta da Francesco Pullé in India, negli anni di attività del museo furono acquisiti manufatti tramite il lascito al Comune da parte di Agostino Sieri Pepoli, negli anni venti, e ancora prima, nel 1908, grazie all'acquisto di statue budhiste dalla signora Pellegrinelli.
Ganesh è una delle figure divine più amate nel pantheon hindu. Considerato come la divinità che rimuove ogni ostacolo, è invocato dai fedeli prima di iniziare ogni nuova attività. Ma il suo significato più profondo è chiarito da una preghiera hindu che inizia in questo modo: 'Guidaci tu che hai le zanne fuori dalla foresta delle false idee verso il cammino della verità'. L'animale che gli funge da cavalcatura è il topo, benché sia molto piccolo in confronto, può rodere ogni ostacolo.Ganesh è solitamente raffigurato con quattro braccia. La proboscide è orientata verso la mano in cui tiene una ciotola di dolci di cui è ghiotto; stringe inoltre un rosario o #akshamala#, un pungolo per elefanti, a volte un serpente, e la sua zanna rotta.