Artisti, artigiani, architetti, produttori

1951
scultore

Note autobiografiche: Inizio la mia attività di scultore con una personale a Roma presso la Libro Galleria Ferro di Cavallo (1981). La mostra s'intitolava Ceci n'est pas une pipe. Presentavo una grande installazione composta da elementi architettonici e da figure umane a grandezza naturale.L'opera era realizzata in gesso e rielaborava, con una voluta ricerca di teatralità, forme e posture tipiche del Barocco Romano. Cominciavo a servirmi della tecnica del calco che rimarrà una costante del mio lavoro. Più in particolare inauguravo la pratica di servirmi della mia stessa persona come rappresentazione dell'immagine maschile. Nello stesso anno Achille Bonito Oliva che, prima della mostra aveva visitato il mio studio, mi segnalava sul catalogo Bolaffi. In quel periodo conobbi alcuni giovani critici, tra questi Paolo Balmas, che curò la prima mostra di sculture nella quale cominciava ad evidenziarsi il mio interesse verso il mosaico, interesse che sarà da allora in poi un motivo caratterizzante della mia ricerca. Negli anni successivi molti critici, galleristi e collezionisti si sono interessati al mio lavoro che nel frattempo si era aperto ad un ventaglio più ampio ed articolato di esperienze. Dopo la partecipazione ad una serie di manifestazioni istituzionali curate da Filiberto Menna e dedicate alle nuove tendenze della scultura, un certo numero di opere appartenenti al ciclo denominato Made in Italy, costituito da una serie di panneggi a mosaico, apparivano alla metà degli anni '80 in alcune mostre, sia personali sia collettive, presso la Galleria Pio Monti, con la quale era iniziato un rapporto di collaborazione molto stretto.Presentazioni di Elio Grazioli e A. Bonito Oliva. Appartiene ancora a questo periodo la presenza di miei lavori alla mostra Sogno Italiano, la Collezione Franchetti, Palazzo Colonna di Genazzano a cura di A. Bonito Oliva e al Premio Michetti, Francavilla al Mare, a cura di Enrico Crispolti. Opere appartenenti ad un ulteriore ciclo denominato Prospettive, grandi pannelli a mosaico che rappresentavano esasperate e problematiche prospettive di ispirazione architettonica, erano invece presentate, a cavallo tra gli anni '80 e l'inizio del '90 in varie occasioni, sia pubbliche sia private. Tra le più significative: una collettiva al Palazzo Ducale di Colorno intitolata Sinergie, la Rassegna Anni Novanta a Rimini, ancora una collettiva, Mosaico al Museo d'Arte Moderna di Udine, nonché la personale Momun sul Mu presso la Galleria Galliani di Genova, presentazioni nell'ordine di Vittoria Coen, Renato Barilli, Isabella Reale, Paolo Balmas. Un grande pannello della stessa serie era inoltre installato in permanenza nell'Aula Magna della Facoltà di Legge presso l'Università di Tor Vergata a Roma. Più o meno nello stesso periodo nasceva in me l'interesse per l'universo degli oggetti d'uso e dell'ambiente domestico che si concretizzava in una nutrita produzione di oggetti plastici denominati Border Line per via del loro ambiguo rapporto con una reale possibilità di utilizzazione. Tra i principali eventi espositivi segnati dalla presenza di consimili oggetti si possono ricordare le seguenti mostre: Roma alla Galleria Forum di Roma, presentazione di V. Coen, Hinter dem Ruecken alla Galleria Barnabó di Venezia, presentazione di V. Coen, Oggetti del Desiderio, Loggetta Lombardesca, Ravenna, presentazione di Silvia Pegoraro, Duemilauno alla Galleria Allegrini di Brescia, presentazione di P. Balmas. In quest'ultima mostra (1994) é stata esposta anche una grande installazione con teli di stoffa rotanti su se stessi che ridisegnavano dinamicamente lo spazio architettonico circostante al ritmo di un brano musicale dei Dervisci. Tale installazione é stata poi riproposta in diverse occasioni: Versus, Carignano a cura di Marco Meneguzzo, Electronic Coffee Gallery, Palazzo delle Esposizioni di Roma, a cura di A. Bonito Oliva e, con il titolo Der Bauplatz, alla Facoltà di Architettura dell'Univ. La Sapienza di Roma, a cura di Antonio Terranova. Nella mia produzione più recente infine il mosaico vero e proprio tende ad interagire con la fotografia usata sia come rappresentazione di soggetti reali che come mimesi del mosaico stesso. Mostre: XII Quadriennale di Roma; Vril, Galleria Maniero Roma, con testi di Mario Codognato e Giulio Gropello; Tempi Ultimi, Penne, con testi di P. Balmas e Lucia Spadano; Casa d'Arte Maria Grazia Del Prete, Roma; Contaminazioni, Museo Laboratorio Università La Sapienza di Roma a cura di Carlo Pilotto.Ritengo importante ricordare, inoltre, la particolare attenzione che ho prestato al tema della scultura all'aperto, che ha visto la mia partecipazione con opere di grandi dimensioni all'International Sculpture Symposium a Taxos in Grecia, a cura di Elena Varouxaki; alla mostra Volpaia in Vista al Castello di Radda in Chianti con l'opera Giardino all'italiana, a cura di Luciano Pistoi e da ultimo al Museo di Scultura all'Aperto di Tortoli, curato da Edoardo Manzoni con l'opera Wetterfahne.

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