Santarcangelo di Romagna

Palazzo Cenci - Sala dei Fabbri - Istituto dei Musei Comunali

Orari e Tariffe
aperto la mattina il martedi ed il giovedì dalle 10.30 alle 12.30, mentre il pomeriggio dal martedì alla domenica dalle ore 16.30 alle 18.30; chiuso lunedì
Tipologia Collezioni
via della Costa, n. 26
Santarcangelo di Romagna (RN)
Tel: 0541 625 212, 0541 624 703
Arte figurativa
Multimediale
Arte performativa
Arte concettuale
Le fonti storiografiche datano la costruzione di Palazzo Cenci al 1630 circa, anche se per quanto concerne la facciata di via della Costa, si presume un inizio dei lavori già nel 1609. In un secondo momento, il nobile Cristoforo Filippi destinò lo spazio alla Congregazione di Carità come luogo deputato alle attività di beneficienza. La conversione del palazzo in sede ufficiale del Monte di Pietà risale precisamente al 1676, come documentato da Marino Marini tramite un atto testamentario che ne sanciva la trasformazione in istituto religioso pubblico: la specifica funzione dei monti di Pietà infatti, già da metà Quattrocento, era quella di fornire ai più indigenti prestiti ad interesse su pegni. Seguiva poi, dalla fine Settecento all'inizio Ottocento, un ampliamento della zona retrostante l'edificio, precisamente quella affacciata su via dei Fabbri. Nel corso dell'Ottocento il palazzo venne decorato ad affreschi, tuttora presenti sul soffitto delle due sale rivolte su Via della Costa e nel corridoio. Nel 1934 l'istituto cessava completamente il proprio esercizio di prestito ed il patrimonio accumulato dal mancato riscatto dei beni passava al ricovero Vecchi, già Pia Opera di Mendicità. Nel periodo successivo alla soppressione dell'istituzione, il Palazzo fu trasformato in abitazione privata acquisendo così il nome dall'ultima famiglia proprietaria che lo abitò e che ne ordinò le modifiche interne.
Nel 1981 venne indetto il primo concorso pubblico per l'assegnazione delle attività museali di Santarcangelo ad un comitato direttivo presieduto da Mario Turci, il quale a sua volta ne commissionò il restauro ed un ampliamento superficiale attraverso l'annessione di uno spazio all'Istituto dei Musei, una volta adibito a macello cittadino e oggi riqualificato come edificio archeologico industriale e sede Museo Etnografico (MET).
Dal 2005 fino ad oggi, l'attività espositiva di Palazzo Cenci nella sala dei Fabbri, collegata al Musas e al Museo Etnografico, ha potuto quindi snodarsi fra i diversi spazi, oltre che per le vie del borgo medievale, offrendo un calendario ricco di eventi. Si annoverano l'antologica Lucio Bernardi con A me gli occhi, le opere naifs di Pino Boschetti in La pittura dell'incanto; e Oggetti Inconsueti con i lavori di Liana Berti Baldinini presso la sezione Etnografie del MET. Inoltre, è stata allestita la personale fotografica di Augusto de Girolamo dal titolo Cappelli, pipe e scherzi, mentre, nel 2006, si è svolta la 36° edizione del Festival di Santarcangelo, manifestazione che porta il sottotitolo International Festival of the Arts, guidata per l'occasione dalla direzione artistica di Olivier Bouin e la condirezione di Paolo Ruffini. Essa ha sviluppato l'esplorazione delle contaminazioni dei diversi linguaggi artistici: arti visive, performance, letteratura, cinema, teatro e musica. Per le vie medievali sono state proposte le diverse esperienze di giovani autori provenienti da tutto il mondo: le installazioni del francese Pierre Giner, i lavori del norvegese Ane Lan che ha presentato la video installazione The Dream Chamber, ed infine l'israeliana Miri Segal con Place de la bonne heure. L'edizione successiva del Festival, ha ospitato la thailandese Aian Runjang con installazioni dal titolo Big moon e Water fall, l'installazione Enjoy della coppia di artiste Sara Goldschmied e Eleonora Chiari (Goldechiari), quella di Emmauel Legarrigue con With memory we feed the time back, Pasodoble di Kinkaleri, Lo sfarzo della tempesta di Nicola Toffolini e di Eva Geatti, Die quadrat di Manolo Benvenuti.
Tra il 2006 ed il 2007, gli spazi di MET e del MUSAS hanno voluto celebrare l'attività del gruppo internazionale , ma ivi residente, Mutoid Waste Company con esposizioni delle sculture-robot ed attraverso le performances di Debi Wrekon, Tommy Maltoni, Lyle Dog, Lupan, S. Paul, Sue Steel, Charlie Davey, Robbie Steele Haliwell, Nikki Rodgerson, Peppe de Gregoriis e Tony Busybloke.


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