Piacenza

Collezione Mazzolini Fondazione di San Antonino e Colombano

Orari e Tariffe

Tipologia Collezioni
Pubblicazioni e Cataloghi
Barilli R., Lusignani G. (a cura di), L'anima del Novecento da de Chirico a Fontana. La collezione Mazzolini, Milano, Electa, 2006
Artisti
via Nino Bixio, 27
Piacenza (PC)

Arte astratta
Arte figurativa
La mostra L'anima del 900. Da de Chirico a Fontana. La collezione Mazzolini, é stata esposta a Palazzo Farnese in un'ampia, seppur parziale, selezione di opere pittoriche e scultoree, lasciata in donazione, nel 2005, dalla signora Rosa Mazzolini alla Diocesi di Piacenza e Bobbio. Oltre alle opere artistiche, la raccolta conserva anche i preziosi carteggi tra il collezionista milanese Giovanni Battista Ettore Simonetti e alcuni autori, offrendo in questo modo alla fruizione pubblica, sia strumenti di conoscenza culturale del secolo scorso, che documenti del complesso ed osmotico rapporto che si é sempre instaurato tra artista e collezionista, nel corso del tempo.
La raccolta museale dei fratelli Simonetti - Ettore e la sorella Fede, entrambi medici- infatti nasceva dall'intimo legame dei due scienziati con i loro pazienti, per la maggior parte noti artisti. In seguito, la collezione passò a Domenica Rosa Mazzolini, infermiera fidata presso lo studio dei dottori milanesi, e futura mecenate della curia di Piacenza e Bobbio, la quale, oltre a proseguire l'attività collezionistica arricchendola con pezzi inediti, si prodigò altresì per una apertura al pubblico di questo sconosciuto patrimonio artistico. La fruibilità permanente dell'ingente materiale, inizialmente raccolto in forma privata, è stata perciò possibile grazie alla realizzazione di una sede piacentina della Fondazione dei Santi Antonino e Colombano, creata appositamente per la conservazione e la valorizzazione di tale patrimonio artistico, che si auspica diventi l'ideale proseguimento della vicina Galleria Ricci Oddi. Come sede di mostra permanente è prevista la collocazione presso la ex-centrale elettrica di Piacenza realizzata, fra il 1925 e il 1926, dall'architetto Piero Portaluppi.
Il generoso lascito alla Curia, oggi si compone di 27 sculture e di 872 fra quadri e opere grafiche rappresentativi del panorama artistico del Novecento italiano. La collezione, costituitasi in cinquant'anni di amorevole impegno, presenta pertanto le produzioni di differenti e molteplici correnti artistiche, che variano da dipinti metafisici e della surrealtà neobarocca di Giorgio de Chirico al verismo di Arturo Tosi, dal post impressionismo di Filippo de Pisis al verismo purista di Ottone Rosai e Carlo Carrà, dal naturalismo di Raffaele De Grada al post cubismo di Massimo Campigli, dal chiarismo di Umberto Lilloni all'astrazione concreta di Giuseppe Ajmone, Renato Birolli e Bruno Cassinari, dall'informale di Antonio Corpora, Tancredi e Giò Pomodoro all'astrazione geometrica di Luigi Veronesi; ed ancora dalla nuova figurazione di Virgilio Guidi allo spazialismo concettuale di Lucio Fontana, dall'arte organica e nucleare di Enrico Baj e Guido Biasi all'informale segnico di Giulio Turcato, Emilio Scannavano, Giuseppe Caporossi e Antonio Sanfilippo, dall'informale concettuale di Piero Manzoni e Agostino Bonalumi alla nuova figurazione esistenziale di Giangiacomo Spadari.
La mostra, abbinata ad una serie articolata di eventi e di convegni, è proseguita sino al febbraio 2007, presso il Palazzo del Podestà di Castell'Arquato e il Palazzo Vescovile di Bobbio, altri due gioielli delle terre piacentine, grazie al sostegno del Comune e della Provincia di Piacenza, al patrocinio dei Comuni territoriali, della Regione Emilia Romagna e dell'Istituto Beni Culturali, nonché per merito di sponsorizzazioni private. Inoltre, diverse iniziative sono state realizzate dalla Diocesi e dalla società Cenacolo, con l'intento di coinvolgere all'emozione estetica e alla conoscenza dell'arte del XX secolo il più vasto pubblico: sono stati organizzati laboratori didattici per scuole dell'infanzia, primarie e secondarie, convegni e seminari di confronto sui linguaggi artistici del Novecento e del presente, e i "dialoghi con gli artisti" del territorio Maurizio Bottarelli e Armodio, ossia interviste volte ad ascoltare e percepire visivamente la profondità di un'umanità che interroga, medita e si esprime con successo attraverso la creatività artistica.


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