San Giovanni in Persiceto

Ex Chiesa di Sant'Apollinare

Orari e Tariffe
dal giovedì al sabato, dalle 17 alle 20; domenica e festivi, dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 20
Tipologia Collezioni
Pubblicazioni e Cataloghi
Collina C. (a cura di), "I luoghi d'arte contemporanea in Emilia-Romagna: arti del Novecento e dopo", Bologna, Compositori, 2004, p. 129
Via S. Apollinare, 4
San Giovanni in Persiceto (BO)
E-mail 
Tel: 051 681 295 1 (Ufficio Cultura)
Arte figurativa
Arte astratta
Arte concettuale
Arte oggettuale
Antica chiesa medievale, le prime notizie della sua esistenza risalgono al 1214, Sant'Apollinare è stata modificata tra il XIV ed il XV secolo e più volte restaurata, nel corso del tempo, a causa dei numerosi saccheggi e calamità di cui è stata oggetto. Sconsacrata, essa è divenuta suggestiva sede espositiva del Comune, che affianca la Sala esposizioni di Palazzo San Salvatore, ove si allestiscono mostre temporanee anche d'arte contemporanea. Sant'Apollinare ha ospitato le personali di Daniele Sartori e dell' eclettico medico, collezionista ed artista bolognese Francesco Martani, proprietario di Cà La Ghironda e la collettiva Immagini della pittura fra gli anni Venti e Sessanta, entrambe curate da Claudio Cerritelli.
Presso la chiesa di Sant’Apollinare si è svolta anche la mostra di scultura di allievi dell'Accademia di Belle Arti, a cura di Marcello Magoni; successivamente, le personali di Enrico Mulazzani (2005) e Gianni Sevini (2006).
Nella cittadina emiliana si tiene la manifestazione Arte e città, giunta nel 2007 alla sua XII edizione, che vede interagire in sinergia spazi espositivi e siti urbani pubblici con mostre e confererenze sul tema dell’arte del Novecento e dell’attualità. Inoltre, è stata organizzata l’esposizione L’eterno presente dell’infanzia con opere di Sandra Tomboloni, Bruno Ceccobelli, Gianni Sevini, Marco Lodola, Roberta Serenari, Roberto Crippa, Miralba Antonì, Francesco Martani, Agim Sulaj, Behi Shamiri, Nicola Nannini, Emilio Mattioli, Marta Czok, Angelo Palazzini, Angelo Palazzini, Gabriella Govoni ed Armodio. Per quanto concerne la sezione di scultura è stata allestita a cielo aperto in Piazza del Popolo, Dal gioco delle forme alle forme del gioco (cfr. Cà La Ghironda).


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