Pianoro

Villa Baldissera

Orari e Tariffe

Tipologia Collezioni
Pubblicazioni e Cataloghi
Collina C. (a cura di), "I luoghi d'arte contemporanea in Emilia-Romagna: arti del Novecento e dopo", Bologna, Compositori, 2004, pp. 123-124
Artisti
Via dei Cedri, 2
Pianoro (BO)
E-mail 
Tel: 051 221 188
Arte contemporanea attuale (1950 ad oggi)
Arte contemporanea storica (1900-1950)
Arte figurativa
Arte astratta
Arte concettuale
Parco artistico
Costruita da Giona Cesare Baldissera, la villa è circondata da un immenso parco con specie arboree diverse e una moltitudine assai varia di tipi di rose; ed arricchita da un progetto artistico realizzato quasi interamente dall'artista Quinto Ghermandi, nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, con sculture in bronzo eseguite a cera persa. Si tratta di un chiaro esempio di mecenatismo del neo collezionista Baldissera, che ha voluto dare un'impronta aristica del tutto personale all'antica villa Daolio, da lui acquistata e trasformata.
Partendo dall'edificio, e scendendo per il sentiero del parco, sono disseminate più di cinquanta sculture informali di Quinto Ghermandi, eseguite tra il 1954 e il 1963, animali in continua trasformazione visiva che accompagnano alle tre stanze, adibite in passato a ghiacciaie deputate alla conservazione dei cibi, simbolicamente dedicate all'agiografia del profeta Giona, alle sue parabole e ad altri passi biblici, in cui Giona Baldissera s'identificava: la prima racchiude opere dello scultore bolognese e due pannelli ceramici, raffiguranti gli avidi e i prodighi, di Pirro Cuniberti; la seconda, al centro, è dedicata alla traduzione visiva delle vicende del profeta tratte dall'Antico Testamento. Una cancellata in bronzo, realizzata da Ghermandi nel 1958, descrive l'essenza della storia di Giona, che ricevette da Dio l'incarico di convertire i pagani, ma spaventato invertì la rotta della sua nave fino a confessare la sua colpa ed essere gettato in mare dai suoi marinai. In seguito egli venne inghiottito da una balena, che lo riggetto a terrà dopo che nel suo ventre Giona ebbe pregato Dio; in seguito Giona accettò l'incarico affidatogli, ma il suo predirre disgrazie, che però non avevano luogo, lo pose sempre in forte conflittualità con Dio, come molti dei profeti di cui si narra nella Bibbia. All'interno della stanza, dove il proprietario conservava il vino, è adagiata in una nicchia la statua di Giona, raffigurato classicamente da Alfonso Bortolotti calvo, con l'attributo del pesce ed un medaglione con il memento "Dio ti protegge", mentre decorano le pareti piccole sculture dello stesso artista che simboleggiano i dodici segni zodiacali unitamente alle figure mitologiche di Bacco, Sileno e Adone. La terza stanza, architettonicamente concava come la precedente, è decorata alle pareti da un grande naufragio ad affresco di Luciano De Vita, con un continuum pittorico informale che, nell'impaginazione, rimanda alle Ninfee di Claude Monet del Jeu de Pomme a Parigi, e circonda un'altra opera in bronzo di Ghermandi, erta ad emblema della scultura e della materia che emerge dal caos quale nucleo primigenio. Le tre stanze vengono così a configurarsi quali moderne grotte, in una sorta di continuità che richiama il gusto in voga nel XVIII secolo, ma nato alla fine del Cinquecento, che prevedeva l'integrazione di opere d'arte scultoree in sintonia con l'ambiente, sofisticate fontane e grotte quali allegorie di complessi ed ampi progetti culturali.
Si arriva poi ad una grande vasca in cemento e bronzo di proporzioni grandiose, con grande invaso, disseminata all'interno da sculture del Ghermandi e sul perimetro da settantadue suoi vasi; nonché sormontata dal significativo gruppo che ritrae la figlia di Baldissera, Lia, con i nipoti Ombretta e Paolo, attuali proprietari della tenuta, realizzati da Ghermandi in stile figurativo monumentale, mentre a lato animali fantastici ad opera di G. Bagnoli riprendono, con maniera, lo stile dello scultore informale. Completano il parco artistico un'altra piccola fontana con un fauno e numerose altre sculture di Ghermandi, che ricorda nella sua biografia come l'incontro con questo mecenate abbia cambiato la sua carriera artistica; nonché un piccolo nudo di Marcello Mascherini.


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