Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Il piccolo dipinto, di tono decisamente naïve, presenta due contadini a tavola: mentre uno si versa da bere l'altro gli mostra un mazzo di rape in atto di scherno. La scena gioca evidentemente sul tema della fame, un problema ancora quotidiano e cogente nell'Italia del XVII secolo e dunque ben caro alla commedia dell'arte nelle sue molteplici valenze e implicazioni, anche sessuali; il suo significato esatto tuttavia ci sfugge. E' possibile però ricollegarla all'illustrazione popolaresca e satirica secentesca, che a Bologna ha il suo campione in Giuseppe Maria Mitelli (1634-1718): la frontalità dell'inquadratura, l'assenza di ambientazione architettonica e il ricorso a tipologie estremamente stereotipate, maschere appunto, ritorna sovente nelle sue stampe di destinazione popolare: si confrontino ad esempio quella col Poltrone a tavola o quella illustrante il Gioco nuovo del Turco, del Tedesco e del Veneziano, dove tornano soluzioni molto simili a quella qui prospettata (cfr. F. Varignana, Le collezioni d'arte della Cassa di Risparmio di Bologna. Le incisioni, 1. Giuseppe Maria Mitelli, Bologna, 1978, nn. 270, 526).