Pinacoteca Civica Domenico Inzaghi
Via Mentana, 32
Budrio (BO)
ambito bolognese
Altra Attribuzione: Giovanni Maria Tamburini
Possenti Benedetto
Mastelletta
seguace di Giuseppe Maria Crespi
scuola bolognese del secolo XVII
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 110 (la) 74 (a)
sec. XVII (1610 - 1660)
n. C. 248
Mentre gli antichi inventari non si esprimono circa la paternità del dipinto, a partire dalla scheda manoscritta di Arfelli (1935) ne venne avanzato un riferimento al Mastelletta, che la studiosa argomentava in rapporto a un quadro dell'artista di simile soggetto nel Museo del duomo di Anagni, di cui la moderna letteratura sull'artista non è in realtà al corrente. In seguito Bodmer (1940) pensava a un seguace di Giuseppe Maria Crespi, mentre Sorrentino e Codicè Pinelli lo riferivano a scuola bolognese del XVII secolo. Il riferimento al Mastelletta appare valido a livello orientativo, anche se qui manca l'eleganza che il Mastelletta ricava, oltre che da Ludovico Carracci, dallo studio di Nicolò dell'Abate. Qui i personaggi ricercano infatti pose meno studiate e più ferme, in relazione a un intento documentario che manca in genere nell'opera del maestro. In base a queste osservazioni chi scrive (1998) ha proposto di ricondurre anche il quadro di Budrio entro un gruppo stilistico compatto, attraverso il quale acquista spessore l'attività del poco noto Giovanni Maria Tamburini, un artista che, pur gravitante su Guido Reni, si dimostra anche per altre vie legato all'esperienza mastellettiana. E' peraltro l'attività nel campo della pittura di genere, arricchitasi nel frattempo di altre testimonianze (Benati 2001), a formale l'elemento di maggiore interesse di questo pittore, in rapporto cioè a un tipo di produzione che fino a qualche anno fa si riteneva, per il primo Seicento, appannaggio di altre scuole e di cui viceversa Tamburini offre una casistica assai ampia, negli anni che precedono l'affermazione di Pier Luigi Cittadini e poi Giuseppe Maria Crespi.