Pinacoteca Civica Domenico Inzaghi
Via Mentana, 32
Budrio (BO)
Francucci Innocenzo detto Innocenzo da Imola
1490 ca./ 1545 ca.
dipinto

tavola/ pittura a olio
cm. 45 (la) 58 (a)
sec. XVI (1510 - 1545)
n. C. 76
Insidiose ridipinture ricuciono una superficie pittorica più compromessa di quanto può sembrare a prima vista. Tuttavia, come ha già indicato Bernardini (1989), la responsabilità diretta di Innocenzo da Imola sembra doversi escludere per questo esemplare, che pure presenta i tratti meglio riconoscibili della sua produzione: si tratta di un tipico prodotto della sua bottega, abituata a produrre in grande quantità dipinti di destinazione privata variando all'infinito i modelli proposti dal maestro. L'invenzione qui adottata si basa su un prototipo di Innocenzo identificabile nella tavola di collezione Villani a Bologna (cfr. D. Ferriani, Innocenzo da Imola, in Pittura bolognese del '500, a cura di V. Fortunati Pietrantonio, Bologna, 1986, I, p. 78), che l'esemplare di Budrio segue alla lettera con una fattura meno nobile e più stentata e con qualche fraintendimento (l'acconciatura di Santa Caterina), omettendo per giunta la figura di Giuseppe che nel dipinto autografo chiude la composizione a destra.