Pinacoteca Civica Domenico Inzaghi
Via Mentana, 32
Budrio (BO)
ambito senese
Altra Attribuzione: Bacchiacca
Giuliano Bugiardini
Giacomo Pacchiarotto
scuola toscana del secolo XVI
modi di Girolamo del Pacchia
dipinto

tavola/ pittura a olio
cm. 62 (d)
sec. XVI (1520 - 1520)
n. C. 87
Presenta una fenditura verticale del legno, malamente risarcita in passato. Il carattere toscano è stato sempre riconosciuto. Arfelli nota un "forte influsso di Fra' Bartolomeo e caratteri che possono far pensare al Bachiacca". Bodmer (1940) faceva invece il nome di Giacomo Pacchiarotto. Sorrentino (1949) e Codicè Pinelli (1967) rimandano a un generico "scuola toscana del secolo XVI". Il dipinto presenta caratteri di forte eccentricità, che giustificano pienamente i riferimenti fin qui addotti. I due bambini rimandano al clima degli "eccentrici toscani" studiati da Zeri, di cui il Bacchiacca è il rappresentante più autorevole, insieme al Maestro dei paesaggi Kress (da poco riconosciuto in Giovanni di Lorenzo da Larciano), ad Antonio di Donnino del Mazziere e al Maestro di Serumido (Zeri 1962). Il volto della Vergine induce invece ad approfondire la pista senese indicata da Bodmer. Ma più che al Pacchiarotto converrà rimandare ai modi di Girolamo del Pacchia, un artista nel quale i giovanili interessi per il Perugino e per il Pinturicchio sono destinati a complicarsi grazie all'innesto di suggestioni leonardesche, desunte attraverso il Sodoma e soprattutto beccafumiane (Sricchia Santoro 1982). Si rinvia inoltre all'Annunciazione e la Visitazione (1518 ca.) dipinta per la chiesa di Santo Spirito ed ora nella Pinacoteca di Siena (Torriti 1981) in cui la Vergine annunciata offre nel viso una soluzione assai simile a questa, anche se nel tondo Inzaghi si segnala la presenza di un accento più capzioso e divagante, che si esplica anche attraverso un diverso tipo di pennellata, fluida e filante. La datazione attorno al 1520 appare assodata.