MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna
Via Don Giovanni Minzoni, 14
Bologna (BO)
Guidi Virgilio
1891/ 1984
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 190 (la) 230 (a)
sec. XX (1975 - 1975)
n. CG. 1975/ 76
Virgilio Guidi nasce a Roma da genitori romani, nel 1891, primo di nove fratelli. Il padre è scultore e poeta, il nonno architetto decoratore. Nel 1904 segue i corsi dell'istituto tecnico a Roma, appassionato di geometria e disegno. Segue corsi serali della Scuola Libera di Pittura. Nel 1908 fa pratica di pittura nella bottega del restauratore e decoratore romano Giovanni Capranesi. La sera Guidi dipinge per sua iniziativa paesaggi e ritratti. Con lui lavora e restaura affreschi. Frequenta la Galleria Borghese, dove studia. Nel 1911 comincia a interessarsi all'impressionismo francese. Si iscrive all'Accademia di Belle Arti a Roma, nel corso di pittura tenuto da Aristide Sartorio. Per conto proprio studia Giotto, Piero della Francesca, Correggio e gli olandesi, Chardin e Courbet. Comincia a riflettere sulla luce, elemento determinante dei propri dipinti, e ne scrive. Comincia a frequentare l'ambiente romano di pittori e letterati. Nel 1913 studia in particolare Cézanne. Comincia a esporre. Nel 1914 vede le opere di Matisse esposte alla mostra della Società Amatori e Cultori di Belle Arti a Roma. Per vivere lavora presso lo studio di un architetto. nel 1915 Espone alla III Secessione romana. Nel 1916 per aiutare la propria famiglia è costretto a impiegarsi presso il Genio Civile a Roma. Si dedica a quadri di figure. Nel 1919 per le necessità della numerosa famiglia, come primogenito, è costretto ad assumersi lavori di decorazione. Torna a lavorare con Capranesi. Il padre lo sollecita a preparare un dipinto per la Biennale di Venezia, dal successo del quale dovrà decidere se continuare a dipingere o, altrimenti, lavorare. Espone alla XIII Biennale veneziana del 1922. Comincia a vendere i suoi dipinti. Nel 1925- morto Spadini- la vedova gli affida lo studio all'uccelliera di Villa Borghese. Nel 1926 prende parte alla mostra del Novecento italiano a Milano, al palazzo della Permanente. E parteciperà anche alla seconda, nel 1929. Nel 1927 sposa Anita Bernardi, sua compagna di studi all'Accademia di Belle Arti di Roma, scultrice. E' chiamato a insegnare pittura all'Accademia di Belle Arti di Venezia, sostituendovi Ettore Tito. La sua presenza solleva polemiche e contrasti. Si dedica in questi anni alla pittura di paesaggi veneziani e asolani. Nel 1931 riprende i rapporti con Filippo de Pisis, già conosciuto a Roma. Scrive riflessioni sulla propria ricerca pittorica, e le pubblica fra l'altro, sul catalogo della I Quadriennale romana. Nel 1932 tiene una prima mostra personale a Firenze ed espone alla XVIII Biennale di Venezia. Nel 1933 soggiorna a Parigi, dipingendovi paesaggi. Nel 1935 per l'ostilità dell'ambiente veneziano decide di trasferirsi a Bologna, dove insegna in quell'Accademia di Belle Arti. Partecipa alla II Quadriennale romana, dove è premiato. Nel 1940 ha una sala alla XXII Biennale di Venezia. Nel 1941 si stabilisce a Bologna, dove continua ad insegnare all'Accademia. Nel 1944 all'avanzare del fronte, da Bologna raggiunge Venezia in bicicletta. Vi si stabilisce nuovamente, isolato dalla famiglia rimasta a Roma. A Venezia intorno a lui sono Afro Basaldella, Armando Pizzinato, Giulio Turcato, Emilio Vedova. Negli anni dal 1947 al '50 realizza "Marine" in uno schema di puri piani di colore, e "Figure nello spazio". Nel 1950 prende parte al movimento spazialista animato da Lucio Fontana. Tra il '53 e il '55 la sua ricerca pittorica procede per cicli tematici: "Figure nello spazio", "Angoscia", "Presenze", "Teste", "Marine". Nel 1953 partecipa ad una mostra del movimento spaziale a Venezia. Il manifesto spaziale di S.G. Ambrosini è ispirato alle sue riflessioni. Nel 1957 lavora ai cicli " Figure emblematiche" e "Tumulti". Nel 1960 inizia il ciclo delle prime "Architetture cosmiche" poi "Marine astratte" e "Grandi occhi". Nel 1964 tiene una personale alla XXXII Biennale di Venezia, presentata da Francesco Arcangeli. Nel 1971 il Museo Civico di Bologna organizza una sua grande antologica nel Palazzo dell'Archiginnasio, a cura di Francesco Arcangeli. Nel 1973 tiene una mostra nel Museo d'Arte Moderna Ca' Pesaro di Venezia, opere del 1972/73. Nel 1974 nella Galleria di Palazzo d'Accursio, a Bologna, si espongono le opere donate alla Galleria d'Arte Moderna. Nel 1980 allestisce una sua antologica alla Casa da Noal a Treviso. A Venezia s'inaugura il Museo Guidi, a Palazzo Fortuny, con la donazione al Comune di Venezia di ottanta dipinti dal 1950. Muore il 7 gennaio 1984 a Venezia.