Museo Internazionale e Biblioteca della Musica
Strada Maggiore, 34
Bologna (BO)
Kendrick Mark
notizie secc. XX/ XXI
manifattura Fender Musical Instruments Corporation
chitarra elettrica
Fender Bologna Stratocaster

legno di acero,
legno di ebano,
abalone/ intarsio,
oro
mm 2000 (lu)
altezza diapason 648//altezza radius 241
sec. XXI (2004 - 2004)
Corpo in acero massiccio altamente figurato modello Stratocaster con due spalle mancanti.
Manico in acero altamente figurato in unico pezzo. Tastiera in Ebano con stemma di Bologna in abalone intarsiato al dodicesimo tasto. Ventidue tasti medium jumbo. Tre microfoni monobobina con avvolgimenti fatti dal Custom Shop Fender. Presa per cavo sul profilo del corpo. Meccaniche placcate oro. Piastra ferma manico a quattro viti. Ponte modello Vintage.
Intarsio sul corpo della veduta di Bologna tratta da un dipinto di Guido Reni intitolato "La pieta' dei Mendicanti".

La chitarra è uno strumento in uso ancora oggi. La sua definizione dovrebbe essere semplice, ma in realtà non lo è a causa della perdita o dello scemare delle caratteristiche, andando indietro nel tempo. Gli elementi caratteristici e la tecnica costruttiva sono cambiati assai nel corso dei secoli. Fatto è che dal secolo XVI la chitarra ha le caratteristiche seguenti: cassa sciancrata come quella delle viole, ma senza angoli; tavola piatta, fasce e fondo generalmente piatti; zocchetti superiore e inferiore nella cassa; manico separato fissato alla cassa; corde di minugia fissate da un lato a piroli posteriori in una paletta piatta, dall'altro al ponticello; tastiera prima con legacci di minugia, più tardi con tasti inseriti di legno, osso, avorio o metallo. In origine - sino alla fine del secolo XVIII - c'è sempre una rosetta rotonda, nei secoli XIX e XX c'è solo un foro di risonanza rotondo.
Nella chitarra ci sono state differenziazioni prima nel secolo XVI e nella prima metà del XVII, poi di nuovo intorno al 1800. Non vogliamo parlare di tutte le differenziazioni, ma solo della chitarra normale e di una variante rinascimentale, poi di una variante del secolo XIX.
La storia della chitarra non è stata definitivamente chiarita, e non è nemmeno possibile additare un antenato della chitarra, come lo è per il liuto e il mandolino del vecchio tipo. Ad ogni modo sembra impossibile stabilire l'origine della chitarra in uno strumento arabo, benché sia infatti in Spagna che s'incontrano per la prima volta strumenti che possono essere qualificati come chitarre.
Nei secoli XIII e XIV tali strumenti sono ancora molto variabili. La sciancratura della cassa - inizialmente più debole di quella della chitarra attuale - i due fori di risonanza in forma di mezza luna nella tavola, l'attacco delle corde - eventualmente tramite una cordiera - all'estremità inferiore della cassa, sono elementi che possono essere stati presi dalla viola medievale. S'incontrano varie forme di cavigliere: nell'iconografia si vedono caviglieri piegati indietro come nel liuto, o in forma di falce, come nella ghiterna, in entrambi i casi con piroli laterali. Con l'andare dei secoli divenne sempre più frequente la paletta con piroli posteriori della viola medievale.
Allo stesso tempo ebbero lentamente il sopravvento certi elementi del liuto: un'unica rosetta nella tavola; manico provvisto di legacci; corde attaccate al ponticello senza cordiera; quattro corde o ordini doppi; accordatura in quarte con una terza maggiore.
Nel secolo XIV l'arciprete Juan Ruiz de Hita nel suo Libro de buen Amor fa la distinzione tra la guitarra ladina e la guitarra morisca de las voces aguda. Ovviamente quest'ultimo è uno strumento a pizzico usato dai "mori", forse con un'accordatura più alta, forse (anche) con un timbro stridente, ambedue appena riferibili alla chitarra. Forse l'arciprete pensava al qopuz arabo, chiamato anche ghiterra o ghiterna. L'altra "guitarra" invece, probabilmente uno strumento appartenente alla categoria delle chitarre, è chiamata esplicitamente ladina.
Nel secolo XVI la chitarra diventa più standardizzata con una cassa sciancrata, con fondo, fasce e tavola piatti, con una unica rosetta rotonda, con un manico provvisto di legacci (in casi eccezionali con tasti inseriti di legno, osso, avorio o metallo), con corde di minugia fissate da un lato a piroli posteriori in una paletta piatta, dall'altra al ponticello. Sino al 1560 il numero delle corde o degli ordini ammonta spesso a quattro, con un'accordatura simile a quella del liuto: Do2 - Fa3 - La2 - Re3. Nell'ultimo terzo del secolo XVI viene introdotta una quinta corda (o un quinto ordine); allora l'accordatura diviene Sol1- Do2 - Fa2 - La2 - Re3, oppure La1 - Re2 - Sol2 - Si2 - Mi3. Queste accordature sono quelle usuali della chitarra sino alla fine del secolo XVIII, a prescindere dalla chitarra a quattro ordini, la quale è usata sopratutto in Francia sino alla prima metà del secolo XVII. Ci sono alcune varianti da menzionare. In primo luogo, in Spagna c'è nel '500 e all'inizio del '600 una variante che ci rammenta quale sia stato l'influsso medievale della viola sulla chitarra, essendole conferito anche il nome della viola. Si tratta della vihuela, che poteva essere pizzicata con un plettro (vihuela de peñola) o con la mano (vihuela de mano). (La viola con corde strofinate con un archetto si chiamava vihuela de arco.) Lo strumento può avere cinque, sei o sette ordini di corde. Con sei l'accordatura era come quella del liuto contralto: Sol1 - Do2 - Fa2 - La2 - Re3 - Sol3. La tavola può avere, oltre alla rosetta normale, ancora altre rosette.
In secondo luogo ci sono nel secolo XVII e nella prima metà del XVIII chitarre con un fondo bombato e con fasce e fondo composti di doghe. Le differenze con la chitarra battente sono: le fasce non sono molto alte; la tavola non ha piega; il ponticello è attaccato alla tavola; le corde di minugia sono attaccate al ponticello. Intorno al 1770 la chitarra ebbe sei ordini di corde, poi il principio degli ordini fu abbandonato e la chitarra ebbe sei corde singole, accordate Mi1 - La1 - Re2 - So12 - Si2 - Mi3, ancora oggi l'accordatura normale della chitarra.
Una variante della chitarra, la chitarra battente, si sviluppò in Italia, Istria e Dalmazia forse già nel secolo XVII. La cassa ha la sagoma della chitarra normale, il fondo è bombato, fondo e fasce sono composti di doghe, la fasce sono assai alte (tra 130 e 180 mm), la tavola ha una piega, sotto la piega c'è una catena, sulla piega si trova il ponticello non attaccato alla tavola, le corde sono di metallo e attaccate all'estremità inferiore della cassa. Molto spesso il manico ha tasti inseriti di avorio, osso o metallo. Frequentemente c'è un piatto protettore sulla tavola indicante che lo strumento fu suonato con un plettro. La chitarra battente ha la rosetta e la paletta con piroli posteriori della chitarra. L'attacco delle corde all'estremità inferiore della cassa, e forse anche la tavola con una piega, il ponticello non attaccato alla tavola, i tasti inseriti nella tastiera e le corde di metallo, rammentano la testudo theorbata descritta sopra. E' possibile che quest'ultima sia un predecessore della chitarra battente. La vihuela spagnola fu chiaramente uno strumento di musica colta, e lo è a volte anche la chitarra nei secoli XIX e XX. Normalmente la chitarra sino al 1800 è uno strumento piuttosto per la musica popolare, leggera e semileggera, e la chitarra battente è sempre stato uno strumento usato nella musica popolare.
La " Fender Bologna Stratocaster" è stata donata alla città di Bologna dalla M. Casale Bauer Spa, quale omaggio all'inaugurazione del Museo Internazionale della Musica nel 2004.
Nello stesso anno ricorreva anche il 50° anniversario della "Stratocaster" il modello di chitarra elettrica più famoso al mondo, per il quale è stata organizzata presso il Museo una interessante Mostra sulla storia della Chitarra Elettrica e della Stratocaster.
La Fender Musical Instruments Corporation è una fabbrica di chitarre elettriche nata in California, Usa, nel 1946. E' uno dei massimi e più famosi produttori mondiali di chitarre elettriche, amplificatori, ed accessori per strumenti.
Custom Shop rappresenta il laboratorio di liuteria della fabbrica Fender dove vengono costruiti modelli pregiati, anche su richiesta, di altissima qualità materiale ed artigianale.
M.Casale Bauer è un'azienda bolognese che opera dal 1948 al servizio della distribuzione, sul territorio italiano ed europeo di strumenti musicali ed accessori.