Museo Internazionale e Biblioteca della Musica
Strada Maggiore, 34
Bologna (BO)
Albana Orazio
notizie 1628-1645
clavicembalo

legno di conifera/ verniciatura parziale,
legno di cipresso/ impiallacciatura parziale,
legno di ebano/ intarsio parziale,
legno di palissandro/ intarsio parziale,
legno di pioppo,
legno di noce,
legno di faggio,
legno di frutto/ verniciatura,
legno di sorbo,
legno di acero,
legno di bosso/ intaglio parziale,
pergamena,
ferro,
ottone,
piombo,
lana/ panno,
penna
mm
Lu. della fascia lunga senza le fiancate della tastiera 1858//con le fiancate della tastiera 1978//lu. della fascia corta senza le fiancate della tastiera 302//con le fiancate della tastiera 422//lu. della fascia posteriore 285//la. del corpo 768//vano pe
sec. XVII (1628 - 1628)
n. 1841
Il cembalo aveva una cassa esterna, ora mancante.
Il corpo del cembalo è composto d'un fondo di conifera, ai cui bordi sono applicate le fasce di cipresso. Sulla parte anteriore del fondo, ove poggia la tastiera, v'è un supporto di conifera per la tastiera. Il supporto è composto d'una cornice e una lista centrale parallela alle liste laterali. Le fasce sono incollate tra di loro ad augnatura. I due blocchi laterali di ebano della tastiera sono incollati sulle liste laterali del supporto della tastiera.
L'angolo tra le fasce lunga e posteriore è di 60°.
Le fasce hanno una cornice superiore con una parte sovrapposta alle fasce con un filetto di ebano, e una parte applicata lateralmente. La cornice inferiore - lungo tutte le fasce e il bordo anteriore del fondo - è applicata lateralmente. Le cornici, a prescindere dal filetto d'ebano, sono di cipresso.
Le fiancate di cipresso della tastiera con una sagoma curvilinea sono composte delle continuazioni delle fasce lunga e corta, e di un'impiallacciatura dello stesso legno applicata internamente.
Il listello frontale di cipresso ha una cornice superiore corrispondente a quella sulle fasce. Lungo i bordi vi sono una striscia larga di ebano e due filetti di ebano inquadranti la firma e la data menzionate sopra. Al centro della parte posteriore del listello è applicato un blocchetto di cipresso perforato verticalmente e destinato ad essere innestato in una punta infissa nel bordo anteriore del somiere, sì da fermare il listello stesso.
La barra sopra i salterelli di cipresso ha modanature lungo i lati lunghi. Lungo ognuno di questi vi sono due filetti di ebano intarsiati; nel centro v'è una striscia più larga di ebano. Le sedi laterali d'innesto e di sostegno della barra sopra i salterelli sono di cipresso. Quella dal lato degli acuti è stata rifatta in occasione del restauro.
La barriera di conifera raggiunge il listello di supporto anteriore - probabilmente di pioppo - della tavola armonica. La tavola armonica è di cipresso con cornici dello stesso legno lungo le fasce. Le cornici sono state in parte rifatte in occasione del restauro. V'è una rosetta di legno su pergamena con motivo ornamentale su base ottagonale; il suo centro si trova sulla direttrice del tasto Re2.
Il somiere è di noce con un'impiallacciatura di cipresso. Entrambi i supporti del somiere sono di pioppo. Le caviglie di ferro sono ordinate in due file diritte. Nel corso del tempo le caviglie sono state spostate d'uno spazio. In occasione del restauro le caviglie sono state rimesse nella posizione originale.
Il ponticello sul somiere, di noce, è leggermente curvato verso la tastiera. Quello sulla tavola armonica, di cipresso, è quasi parallelo alla fascia curva ed è ripiegato a gomito in corrispondenza delle prime nove corde dei bassi (da Do1 alla corda più lunga di Mi1). Sulla tavola armonica vi sono tracce dei chiodini che fissavano in origine un ponticello per il 4'.
Le punte d'attacco sono infisse davanti alla cornice sulla tavola armonica. Nei bassi 15 corde sono attaccate lungo la fascia posteriore (da Do1 alla corda più lunga di Si1).
La tastiera ha l'ambito Do1 - Fa5 con l'ottava corta (50 tasti).
Il telaio della tastiera è di conifera. La traversa originale di noce è smussata nei due lati lunghi. In un'epoca posteriore è stata aggiunta una nuova traversa, pure di noce, ma smussata solo dietro. L'aggiunta della seconda traversa è spiegabile probabilmente col bisogno di spostare indietro le punte di bilancia. Attualmente le punte dei tasti diatonici si trovano verso il bordo posteriore della traversa originale, mentre quelle dei cromatici si trovano sulla traversa aggiunta. La lista-guida dei tasti è di faggio.
Le leve dei tasti sono di conifera e portano la numerazione + 2 - 50. Sulle leve dei tasti sono scritti anche i numeri degli spessori delle corde:
Fa1, Soli e Mi1 : 6
Re2 e Mi2 : 7
Sib3: 8
So14: 9.
La leva del tasto Fa5 è stata tagliata; s'individua ancora l'1 del numero di spessore 10. Ciascuna delle leve ha sul braccio posteriore una zavorra di piombo.
Le coperte dei tasti diatonici sono di bosso con due rigature. I frontalini sono pure di bosso, ciascuno con un trilobo intagliato. Attraverso le aperture dei trilobi si vedono le facce anteriori, tinte nere, delle leve. Le coperte dei tasti cromatici sono di ebano su legno d'albero da frutta tinto nero.
Le guide dei tasti sono costituite da lamine di faggio inserite in coda e scorrenti nelle apposite feritoie della lista-guida.
Le guarnizioni di panno sulla lista anteriore del telaio della tastiera e ai punti d'appoggio per i salterelli sulle leve dei tasti datano dall'ultimo restauro. Quelle di panno rosso sulla lista posteriore del telaio della tastiera e sotto la barra sopra i salterelli sono più antiche.
Le liste-guida dei registri, un po'oblique (convergenti verso gli acuti rispetto al listello frontale) sono a blocco in cipresso, con cave senza scannellature. Disposizione adesso (vista da chi suona):
<8'
8'>.
In origine lo strumento aveva un registro 8' e uno 4'.
I salterelli, di sorbo, in parte zavorrati con piombo, sono numerati, con l'aggiunta di P (primo) nel registro anteriore, S (secondo) in quello posteriore. Sono originali nella serie P : 14-20, 22, 24, 27, 28, 30-36, 39-50; nella serie S: 2- 6, 8, 12-19, 22-50.
Le linguette sono di vari legni (faggio, acero, noce), e in parte non originali. Sono antiche nella serie P: 17, 19, 20, 24, 27, 30, 31, 34-36, 40, 41, 45, 46, 49, 50; nella serie S: 2-5, 13, 15, 18, 19, 24-28, 30, 31, 33, 34, 36, 38-45, 47.
I plettri sono di penna, le molle di ottone. Vi sono smorzatori doppi (tutti dell'ultimo restauro).

La tastiera sviluppata è un'invenzione della cultura occidentale e, sino al secolo XIX, è conosciuta solo nel territorio di questa civiltà. Una tastiera sviluppata è composta d'un certo numero di tasti mobili, ognuno dei quali corrisponde a una nota. La tastiera sviluppata fu applicata per la prima volta nella hýdraulis dell'antichità greca, una specie d'organo a tasti scorrevoli: tirando un tasto, il suonatore produceva una determinata nota; respingendolo, la terminava. Questo tipo d'organo, ancora in uso nell'impero bizantino, fu tramandato da quest'ultimo all'Europa occidentale: un tipo d'organo alquanto migliorato era conosciuto in Spagna nel secolo V, in Inghilterra intorno al '700, nel regno di Franconia nei secoli VIII e IX. Nel secolo XIII la tastiera con tasti scorrevoli fu sostituita con quella con tasti a pressione, dapprima più o meno in forma di tasti della macchina per scrivere odierna, ma già verso la fine del '200 anche in forma di semplici leve. Dalla fine del secolo XIII sino ad oggi tutte le tastiere di strumenti musicali sono composte di tasti a leva.
Il principio della tastiera sviluppata s'incontra dunque per la prima volta nell'organo. La tastiera a leve fu poi applicata dalla fine del '300 anche ai cordofoni. La maggior parte dei cordofoni con tastiera a leve consta di cetre in senso generico. Esiste un numero di varianti di tali cordofoni con tastiera a leve: importanti sono i clavicordi, che non s'incontrano in questa collezione e che perciò trascuriamo in questa sede; poi i cordofoni con tastiera a leve con corde pizzicate (clavicembali, spinette, arpicordi); i cordofoni con tastiera a leve con corde percosse (i vari pianoforti e i pianoforti a tangenti); infine i cordofoni con tastiera a leve con corde strofinate, non rappresentati in questa collezione e dunque non trattati.
Per quanto concerne la trattazione generale dei cordofoni con tastiera a leve con corde pizzicate (i cembali) si rinvia al paragrafo 3.2.1 del catalogo di van der Meer (pp. 143- 144).