Palagi Pelagio
1775/ 1860
dipinto

tavola/ pittura a olio
cm. 68.2 (la) 69.4 (a)
sec. XIX (1820 - 1824)
n. 55
Lettura verticale. Venere impartisce lezioni a Cupido, la cui faretra con frecce è posta ai piedi della dea. Entrambi sono strettamente vicini ed immersi in un paesaggio lacustre. Opera non finita.

In un recente articolo G. Ericani ha dipanato le intricate vicende delle tre versioni conosciute, tutte autografe, del presente soggetto. Si apprende così che la teletta della Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia è una tarda copia, probabilmente databile intorno al 1832, della "Venere educatrice di Amore" dipinta per la famiglia Ciani (ora a Verona in Collezione privata), presumibilmente nel 1820. Tale data è confermata dalla lettera che l'incisore Mauro Gandolfi inviò il 28 maggio 1821 a Palagi (Bologna, Biblioteca dell'Archiginnasio, Mss. Palagi, cart. 9 n. 55) e in cui si parla del disegno per la replica incisoria della tavola Ciani. Per il presente dipinto, di misure quasi identiche a quello Ciani, tranne che per il formato quadrangolare e non circolare, si può formulare la credibile ipotesi che si tratti di una seconda versione, con leggere varianti cui l'artista si era dedicato sempre intorno al 1820; e promessa all'amico bolognese Petronio Montanari, che la reclamò per lungo tempo (Bologna, Biblioteca dell'Archiginnasio, Mss. Palagi, cart. 12, nn.18, 19, 20). Probabilmente il dipinto non arrivò mai a Montanari e lasciato incompiuto nello studio di Milano pervenne al Comune di Bologna insieme al resto dell'Eredità Palagi. (cfr. C. Poppi, in "Pelagio Palagi", 1996, pp.170-171)