Pinacoteca Civica "Graziano Campanini"
Via Rizzoli, 2
Pieve di Cento (BO)
Lalique René
1860/ 1945
vaso

vetro/ soffiatura/ pressatura
cm. 18 (a)
sec. XX (1924 - 1932)
n. 58
Vaso "Formose" in vetro fumé "soufflé-moulé" opalescente e colorato in pasta con decoro a rilievo di pesci. Pressatura: processo mediante il quale viene data forma ad una massa di vetro utilizzando il sistema dell'impronta o calco dal modello in gesso: la materia incandescente, soffiata o colata nello stampo, che inizialmente era in argilla refrattaria, poi in legno o in pietra intagliata e infine in metallo, raffreddandosi dà forma all'oggetto. Alla pressatura seguono la rifinitura attraverso il taglio del vetro, la pulizia con la mola e la smerigliatura.

Il vaso "Formose" venne prodotto fino al 1947. René Lalique, nato nel 1860, inizia la sua carriera artistica come orafo e disegnatore di gioielli per rinomate case, fra le quali Cartier, ed è con queste opere che arriva alla consacrazione internazionale all'Esposizione Universale di Parigi nel 1900. Ma già da alcuni anni aveva cominciato le sue ricerche sul vetro e con questo materiale, tagliato, cesellato, fuso o smaltato, realizzava vere e proprie pietre preziose che incastonava nei suoi gioielli e nelle sue preziose "parures". Queste sperimentazioni sempre più frequentemente lo portano a perfezionare la tecnica della pressatura con la quale raggiungerà livelli artistici incomparabili, a patto che si sia assolutamente intransigenti in ciò che riguarda la qualità estetica. Contemporaneamente alla produzione a carattere industriale dei pressati e modellati, Lalique realizza pezzi unici con il procedimento della cera persa, ma si cimenta anche in oggetti del tutto particolari come i tappi da radiatore (a tutti gli effetti delle sculture che diventano ben presto segno distinitivo di lusso e di eleganza) o in strutture architettoniche come, nel 1920, la decorazione della sala da pranzo del transatlantico Normandia o, nel 1925, la fontana centrale dell'Esposizione delle Arti Decorative di Parigi. René Lalique muore nel 1945 e sono il figlio Marc e poi la nipote Marie-Claude, entrambi molto dotati in campo artistico, a continuare il suo lavoro ristrutturando e riaprendo la fabbrica in Alsazia, seriamente danneggiata durante l'occupazione tedesca, e riacquistando il suo ruolo preminente nel settore. Ma nel secondo dopoguerra i caratteri della produzione vetraria, come si è avuto già modo di analizzare, via via cambiano; non così la "René Lalique" che non riesce a raggiungere una sua moderna identità, adagiandosi, nonostante l'introduzione di tutta una serie di disegni, nel suo glorioso passato.