Pinacoteca Civica "Graziano Campanini"
Via Rizzoli, 2
Pieve di Cento (BO)
manifattura Legras
vaso

vetro/ incisione all'acido/ pittura
cm. 32 (a)
sec. XX (1925 - 1925)
n. 36
Vaso ovoidale a collo leggermente svasato in vetro incolore; su fondo "givré" sono dipinti a smalti rossi e neri dei motivi floreali trattati a rilievo. Per fondo "givré" si intende un vetro trattato all'acido così da diventare ruvido, a "buccia d'arancia".

E' Auguste Legras, anziano maestro vetraio, ad iniziare quella che diventerà la più grande vetreria d'arte francese, acquistando nel 1864 la "Verreries Saint-Denis" vicino a Parigi, e nel 1897 altre due a Pantin e a Aubervilliers fino ad avere circa 1500 operai e 150 decoratori. Eccellente tecnico, deposita un gran numero di brevetti di fabbricazione e di decorazione; fra questi fu una specialità della casa il vetro "verde Nilo" colorato nella massa e poi decorato in oro e smalti. Il procedimento di smaltatura a caldo con motivi floreali trattati a rilievo resta comunque quello più praticato da Legras, che associa gradualmente ad esso l'incisione all'acido del fondo ("givrage"). Nel 1900 gli succede il figlio Charles ma alcuni anni dopo, nel 1914, la produzione verrà interrotta a causa della guerra, riprendendo dopo l'armistizio ma senza raggiungere lo stesso precedente livello d'importanza, malgrado nel 1919 acquisisse la "Cristallerie de Pantin", inevitabile quindi nel 1924 il suo assorbimento da parte del gruppo lionese "souchon-Neuvesel", anche se la firma resta Legras. Nel 1926 la direzione artistica viene affidata ad Auguste Heiligenstein che vi rimane fino al 1935, realizzando una linea di prodotti che riprende la firma "Mont Joye" (era il grido di combattimento dei re di Francia le cui spoglie erano sepolte nella vicina basilica di Saint-Denis) che, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento accompagnava un tipo di creazioni molto particolari in vetro "givré" soffiato e decorato in oro e smalti duri.