Palazzo Tozzoni Palazzo Tozzoni
Via Garibaldi, 18
Imola (BO)
Bassi Angelo
notizie 1818
sedia

legno di noce,
bronzo/ doratura,
crine
cm. 42 (la) 111 (a) 38 (p)
sec. XIX (1818 - 1818)
n. 905
Con quattro gambe di cui le due anteriori diritte e le due posteriori a sciabola. Schienale a tre traverse di cui la superiore è ricurva verso l'esterno. La traversa mediana è decorata al centro da una borchia in bronzo dorato. Borchie in bronzo dorato decoravano in numero di due per lato anche la fascia del sedile. Alcune di queste sono andate perdute. Il sedile è rivestito di un tessuto di crine originale di color nero a piccolo operato per slegatura dei fili d'ordito: il disegno presenta un motivo a losanga contenente un fiore.

Le sedie si possono identificare con le "segiole che acompagnino i canapè" citate in numero di dodici nel contratto datato 26 ottobre 1818 con cui l'ebanista faentino Angelo Bassi si impegna a realizzare i mobili "eseguiti di noce, lustrati a vernice colorata con filettature di bronzo e dove queste non sono praticabili di legno dorato con riporti di bronzo, maniglie simili, capitelli, basi, rosoni, chiodi romani e nelle forme secondo i disegni esibiti" per l'appartamento impero fatto ristrutturarare da Giorgio Barbato Tozzoni. Le sedie presentano, infatti, gli stessi elementi stilistici dei due divani situati nel salottino.
Nei primi due decenni dell'Ottocento il Bassi, Giuseppe Sangiorgi e Giovanni Mingozzi erano i mobilieri più noti a Faenza. Aggiornati sul nuovo gusto impero francese, che in Italia godette di ampio consenso anche negli anni della Restaurazione, i mobilieri faentini tolsero il primato in Romagna alla bottega dei Bagnara di Imola.