Museo della Maschera del Carnevale - Centro di documentazione e ricerca
Piazza IV Novembre, 1
Castelnovo di sotto (RE)
manifattura emiliana
modello di maschera

gesso/ colatura
cm. 17 (la) 14 (a) 5 (p)
misura con orlo 22
secc. XIX/ XX (1820 - 1900)
n. 19
Modello di maschera "moretta", in gesso, che riproduce il volto di una giovane dama del '700. Il soggetto, dall'espressione leggermente ilare, conferita dalle labbra piccole e carnose socchiuse, è caratterizzato da una beuta veneziana posta sul naso e sugli occhi.
L'opera è tecnicamente connotata dalla presenza di un'"orlatura", una "cornice" in gesso, non applicata, che fuoriesce ai lati dello stampo e delimita la sagoma del volto. Questa caratteristica è da ricondurre all'utilizzo del modello per la creazione di negativi atti alla riproduzione di maschere in tessuto.
La superficie della matrice, laccata, presenta diverse tonalità di colore, distribuito in modo non uniforme: dal giallo ambrato, all'ocra, alla terra di siena rossa, al marrone.

L'opera è tra quelle attribuite dalla precedente proprietà alla produzione Guatteri di Castelnovo di Sotto (RE), acquisite nel 1944 dal fondatore del "Mascherificio Italiano Cervi & C." di Fornovo Taro (PR).
Al momento dell'acquisizione la matrice presentava scalfitture sul retro, alcune abrasioni e mancanza di parti della laccatura sulla superficie anteriore.
Il recente intervento di restauro alla quale l'opera è stata sottoposta ha comportato una pulizia meccanica del manufatto, il ripristino delle abrasioni lievi e della laccatura, l'accompagnamento cromatico della superficie, rifinita a cera microcristallina.
Nell'inventario allegato all'atto di acquisto della collezione "Cattabiani" da parte del Comune di Castelnovo di Sotto, la matrice è identificata come "moretta giovane dama del '700 con beuta veneziana-orlato", nella sezione "modelli di maschere grottesche, morette ed altre figure, utilizzate per ricavare gli stampi", con i numeri X-22 (1^num.), 10 (2^num.) e 19 (num. attribuita).
Anche i riferimenti cronologici generali dell'opera sono stati dedotti dall'inventario e possono comunque essere storicamente ricondotti al periodo di attività della Fabbrica Guatteri (1810 ca.-1933) di Castelnovo di Sotto.