Museo Martino Jasoni
Località Corchia
Berceto (PR)
Jasoni Martino
1901/ 1957
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 83 (la) 70 (a)
sec. XX (1926 - 1926)
n. INV00007
In primo piano, alberi verdi dai quali emerge sul fondo il campanile di una chiesa ed un gruppo di case. La precisa definizione delle linee di contorno delle case, mediante anche l'utilizzo di una stesura regolare del colore, contrasta con i brevi e rapidi tocchi di pennellate relativi alla resa degli alberi e della zona di terra raffigurata in basso. La tonalità delle cromie giocate sui verdi e gialli, nonostante un generale imbrunimento forse dovuto all'utilizzo di colori a olio e allo strato di vernice finale, presentano una certa vivacità, come vibrante è la resa generale della composizione nella quale prevale l'utilizzo delle piccole macchie di colore.

Martino Jasoni nasce a Corchia, un piccolo borgo di origine tardo-medievale dell'Appennino Parmense, il 20 Febbraio 1901. Nel 1906, all'età di cinque anni, emigra con i genitori a New York (USA). Dopo gli studi presso le scuole pubbliche, inizia a lavorare come apprendista incisore presso una stamperia, poi come tipografo ed infine come assistente per la preparazione di impressioni su lastre fotografiche. Dal 1919, alterna il lavoro diurno ai corsi serali dell'Art Students League, dove, insieme a compagni di studi come Walt Disney e Otto Soglow, ha modo di frequentare le lezioni di John Sloan, Robert Henri, Guy Pène du Bois, personaggi chiave dell'innovazione artistica e culturale americana di quegli anni.
Costretto dal volere dei genitori, nel 1924 ritorna a Corchia dove nel 1929 sposa Margherita Jasoni dalla quale ebbe due figli: Maria Teresa e Giampietro.
Nonostante il duro lavoro dei campi al quale è costretto da una critica condizione economica, la sua produzione artistica, pur risentendo delle quotidiane difficoltà, continua fino ai primi anni Cinquanta. Muore il 26 Novembre 1957.
Il dinamismo e la padronanza della resa pittorica caratteristica dei primi anni Venti, si evidenzia ancora in questa tela eseguita nel 1926 dopo il ritorno di Jasoni a Corchia. Negli anni successivi, a questa vivacità pittorica subentrerà una certa rigidità dei tratti accostata ad una resa sempre più piatta del colore.