Museo della Città
Via L. Tonini, 1 (Domus del Chirurgo - piazza Ferrari)
Rimini (RN)
Zaganelli Francesco detto Francesco da Cotignola
1465 ca./ 1532
dipinto

tavola/ pittura a tempera
cm. 37 (la) 47 (a)
altezza con cornice 67//larghezza con cornice 57
sec. XVI (1515 - 1518)
n. 617 PQ
La figura estremamente raffinata della Santa, ritratta con gli occhi semichiusi ed arrossati, occupa l'intero primo piano del dipinto. I capelli raccolti sono trattenuti da un nastro scuro e da un velo di un bianco luminoso. La veste, dalle ampie maniche rosse, è orlata da un elegante bordo a motivi geometrici, impreziosito al centro dello scollo da un gioiello. Le spalle sono circondate da un ampio e candido tessuto, bordato di frange. Su una delle parti terminali di quest'ultimo, sorretto con devozione, è impresso il volto del Cristo, ricco di pathos. Un pararapetto separa la santa da un paesaggio 'alla fiamminga', contraddistinto da minuti edifici di forma goemetrica, da un corso d'acqua e da brune rocce appuntite, che trascolorano sullo sfondo in un viola-azzurro.

Il dipinto è stato depositato dalla Cassa di Risparmio di Rimini presso il Museo della Città nel 1990 (cfr. delibera del Consiglio Comunale n. 410 del 26/2/1990: Convenzione con la Cassa di Risparmio di Rimini per l'affidamento in deposito di opere ed oggetti artistici ai musei comunali). E' stato acquistato dall'istituto di credito riminese sul mercato antiquario negli anni Ottanta. Precedentemente si trovava nella collezione milanese di Gian Carlo Bassi. Con tale provenienza fu infatti esposto nel 1938 a Forlì, alla "Mostra di Melozzo e del Quattrocento romagnolo", in occasione della quale fu definita da Cesare Gnudi "tra le più alte e fantasiose creazioni" di Francesco Zaganelli.
Il dipinto documenta nel Museo della Città l'attività di un pittore nato ed attivo nella Romagna estense, ovvero nell'area della bassa pianura ravennate unita amministrativamente a Ferrara dalla metà del Quattrocento all'Unità d'Italia. L'infllusso della città estense sui paesi di tale area si manifestò anche in campo culturale, ed ovviamente anche nel linguaggio figurativo. In tale contesto le opere dei fratelli Bernardino e Francesco Zaganelli denotano, pur nella loro diversità, tale influsso, probabilmente dovuto alla formazione sul linguaggio di Ercole de' Roberti. Il dipinto in esame, nel tema e nella resa puntigliosa del paesaggio e della figura, documenta tale formazione. In esso è inoltre evidente l'influsso della pittura fiamminga e tedesca, che proprio in tali anni andavano diffondendosi soprattutto grazie alle incisioni. Il caso di Cotignola, città natale degli Zaganelli, per tali contatti con l'arte transalpina è emblematico. Fino al 1499 e dopo il 1533 fu sotto il dominio degli Sforza, e quindi i contatti con l'area nord europea erano sicuramente agevoli; non è inoltre da sottovalutare la presenza proprio a Cotignola, precisamente nel convento delle Clarisse, del dipinto di Duerer raffigurante la Madonna con il Bambino, ora alla Fondazione Magnani-Rocca.