Museo della Città
Via L. Tonini, 1 (Domus del Chirurgo - piazza Ferrari)
Rimini (RN)
Nagli Giovan Francesco detto Centino
notizie 1638/ 1715
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 208 (la) 365 (a)
sec. XVII (1650 - 1660)
n. 111 PQ
Mosè, con le tavole della legge sotto il braccio e il "cornutam", addita il serpente attorcigliato su un'asta a T; al suo fianco Aronne con tiara. Davanti a questi è inginocchiata una donna che indica un bambino morto vicino al quale striscia un serpente; in primo piano un guerriero con un serpente fra le mani, in secondo piano una donna con un bimbo in braccio, e un armato.

Opera dall'iter assai tormentato, facente parte di un gruppo di otto pitture raffiguranti storie di Mosè e di Davide, conservate nell'Oratorio di Santa Maria in Acumine. In seguito alle soppressioni, l'edificio venne venduto ad Andrea Menghi, che lo cedette nel 1810 ai conti Garattoni. Quattro dipinti ("Davide e Golia" e "Mosè e il serpente di bronzo" del Centino, "Davide suona la cetra davanti a Saul" e "La Pasqua ebraica" di Monsù Abramo) vennero spostati nel 1931 nella sala dell'Istituto Fascista di Cultura annessa alla Pinacoteca e nel vestibolo di questa. Gli altri quattro sono stati distrutti o venduti, nonostante fossero stati offerti in vendita, nel 1935, al comune, il quale li rifiutò per l'esigua disponibilità economica e per mancanza di spazio.
I dipinti non sono citati dalla letteratura locale. Le due tele di Centino sono databili fra il 1650 e il 1660, per i colori intensi e le pose meno drammatiche, dovute alla riflessione dell'artista su opere tarde del Guercino.