Pinacoteca Comunale di Cesena
Via Aldini, 26
Cesena (FC)
Milani Giuseppe
1716/ 1798
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 70 (la) 112 (a)
sec. XVIII (1775 - 1775)
n. 84
Il pontefice è seduto di tre quarti in atto di benedire. Sullo sfondo si apre un tendaggio.

Giannangelo Braschi, nacque a Cesena il 25 dicembre 1717. Nel 1766 fu nominato Tesoriere della Camera apostolica quindi nel 1773 fu creato cardinale e due anni dopo (1775) venne eletto pontefice. Pio VI ebbe gravi difficoltà nella salvaguardia della vita spirituale e della dottrina cattolica. Anzitutto dovette continuare a difendere la Chiesa dall'errore dottrinale del giansenismo, poi lottare con l'imperatore d'Austria Giuseppe II che mirava ad amministrare in prima personala Chiesa austriaca. Analoghi problemi sorsero con il re di Napoli, mentre vi furono difficoltà in materia di libertà religiosa con granduca di Toscana Leopoldo I, con la Spagna e il Portogallo. Scoppiata la rivoluzione francese, l'assemblea nazionale soppresse gli ordini religiosi requisendo i beni della Chiesa. Nel 1791 Pio VI dovette condannare i decreti dell'Assemblea nazionale. Papa Braschi promosse grandi opere pubbliche tra le quali la bonifica dell'agro pontino e di varie zone paludose dell'Umbria. Queste lodevoli ma costose iniziative peggiorarono il dissesto finanziario dello Stato Pontificio, cui non fu estraneo neppure il nepotismo del papa. Egli donò 10.000 doppie d'oro a suo nipote Braschi Onesti in occasione delle sue nozze e ad un altro nipote Romualdo fu creato cardinale (vedasi scheda n.080085). Dopo l'occupazione di Roma da parte delle truppe francesi (1788) Pio VI rifiutò con fermezza di rinunciare al potere temporale e per questo fatto prigioniero fu confinato a Siena, poi a Firenze infine a Valenza ove morì il 29 agosto 1799.