Museo Romagnolo del Teatro
Corso Garibaldi, 96
Forlì (FC)
Paganini Giuseppe Secondo
1870/ 1913
violino

legno di acero,
legno di abete,
legno di ebano,
madreperla
mm 599 (lu)
lunghezza del fondo 360//larghezza massima superiore del fondo 165 (+300)//larghezza minima nelle CC del fondo 112 (+198)//larghezza massima inferiore del fondo 209 (+83)//lunghezza della tavola 362//altezza delle fasce al tassello del manico 31//altezza
sec. XX (1900 - 1900)
n. 676
Il fondo è in due pezzi di acero con marezzatura di media larghezza non regolare, marcata, discendente dalla giunta. Le fasce sono del medesimo legno. Un pezzo di filetto è inserito alla giunta delle fasce in corrispondenza del bottone della cordiera. La tavola è in due pezzi di abete a venatura fitta e regolare con anelli annuali ben marcati. La testa è in acero con buona marezzatura, identica a quella del fondo e delle fasce. La chiocciola è piuttosto scavata. Le ff sono annerite lungo il bordo interno. Il filetto ha il bianco in acero di larghezza irregolare e il nero piuttosto sottile. I tasselli interni e le controfasce sono in abete. Le controfasce non si incastrano nei tasselli delle punte. La tastiera è di ebano. La cordiera, di ebano, ha tre fiori di madreperla intarsiati. I piroli sono di ebano con una pallina di metallo e sono finiti a coltello in testa. Il bottone della cordiera è di ebano con un piccolo occhio di madreperla. La vernice è di colore rossastro.

Questo strumento fa parte di un quartetto d'archi fabbricato nel 1900 da Giuseppe Secondo Paganini per il tenore Angelo Masini. Il quartetto è stato donato al Museo da Raul Masini Risi, nipote del tenore. Non ha nulla a che vedere con l'esemplare della mostra dell'Orfanotrofio, probabilmente venduto e disperso. Il quartetto è l'opera più importante di Giuseppe secondo Paganini e figura già nei repertori liutai degli anni '30 (Vannes). Lo strumento è costruito ad imitazione dell'opera di Guarneri del Gesù. Giuseppe Secondo Paganini (Forì 1870-1913), figlio di Luigi Paganini, imparò quasi da autodidatta imitando il padre. I biografi riferiscono che costruì il primo violino a quindici anni. La sua vera attività di liutaio inizia nel 1890. Nel 1899 costruì il famoso quartetto, su incarico del tenore Ettore Masini, lo stesso quartetto che figura oggi in museo e che figura già citato da Vannes. Partecipò alla Mostra Internazionale di Torino, ottenendo una medaglia di bronzo. L'anno successivo partecipò alle grandi esposizioni di Nizza, Gand, Monaco di Baviera, Tolone e Marsiglia. Verso il 1900 gli fu affidata la direzione della liuteria Fischer di Londra, dove però si fermò per poco tempo, forse per le conseguenze della perdita della moglie avvenuta nel 1899. Nel 1902 si trasferì a Firenze, dove lavorò per dieci anni. Morì nel 1913 a 43 anni, lasciando una produzione limitata di strumenti.