"San Lorenzo da Brindisi guarisce un'inferma", (1724).
"Sant'Antonio abate", (1750/1799).
"San Luigi Gonzaga", (1856).
Meldola

Oratorio della Confraternita delle SS. Stimmate di S. Francesco

Orari e Tariffe
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Tipologia Collezioni
Pubblicazioni e Cataloghi
Mariacristina Gori, Il patrimonio artistico degli ospedali e delle strutture sanitarie del territorio forlivese, in Mariacristina Gori, Ulisse Tramonti, I Beni della Salute. Il patrimonio dell’Azienda Sanitaria di Forlì, Milano, Federico Motta Editore, 2004, pp. 93-94, scheda n.13, pp. 110-111

Micaela Guarino, Gabriella Lippi, a cura di, Le Arti della Salute, Milano, Skira, 2005, p. 317, III. 47 (scheda di M.Culatti)
via Cavour
Meldola (FC)

Arte
Arte moderna (XVI-XIX secolo)
L’oratorio, pregevole edificio barocco, fu costruito dal 1632 per la Confraternita delle SS.Stimmate di San Francesco su commissione di padre Luigi Frizza di Bologna. Particolare cura fu dedicata alla decorazione dell’interno: nel 1724 vennero commissionate le tele ovali “di buona mano” da porre nei sottarchi e nelle lunette, mentre nel 1730 furono eseguiti gli altari laterali, intitolati rispettivamente a San Nicolò di Tolentino e a Sant’Antonio Abate. Il 24 ottobre 1754 fu corrisposto un importo di 60 scudi, con l’aggiunta di altri dieci, a saldo della pala dell’altare maggiore, raffigurante La Vergine col Bambino e S.Francesco d’Assisi. L’opera, eseguita da Francesco Caccianiga (Milano, 1700- Roma, 1781), attivo a Bologna a partire dalla fine del secondo decennio del XVIII secolo nell’ambito di Marcantonio Franceschini e Carlo Cignani, riprende nel settore di destra la perduta Pala dei Cappuccini dipinta da Guido Reni per la chiesa dell’Ordine di Faenza, trasferita alla Pinacoteca Civica e distrutta nel corso dell’ultima guerra (G.Reni, Madonna in trono con il Bambino, S.Francesco e Santa Cristina): si tratta un’ iconografia importante, molto diffusa nell’ambito cappuccino e ispirata a sua volta a un prototipo di Annibale Carracci (Madonna in trono con il Bambino e i SS.Crispino, Crispianiano e Gerolamo, Dresda, Gemäldegalerie).
Nel secolo successivo, lo scultore faentino don Giovanni Utili (1802-1878) realizzò due statue in cartapesta raffiguranti San Luigi Gonzaga (1856) e San Francesco di Sales .


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