Museo d'Arte della Città
Via di Roma, 13
Ravenna (RA)
ambito marchigiano (?)
scultura

marmo di Carrara/ scultura
cm. 50 (la) 58 (a) 24 (p)
sec. XVIII (1760 - 1770)
n. 0024
Busto in marmo bianco di Carrara, senza base. Stile sobrio ed essenziale, il volto in particolare è trattato con estrema sintesi.

Ritratto severo e "ideale" del cardinale Gaetano Fantuzzi, riconoscibile da un confronto con ritratti pittorici quali il ritratto di Andrea Barbiani conservato alla Biblioteca Classense di Ravenna e quello di Sebastiano Ceccarini della Fondazione San Carlo di Modena.
Nel "Catalogo dei gessi e marmi esistenti nell'Accademia di Belle Arti a tutto il 1889" è citato un busto del cardinale Gaetano Fantuzzi in marmo, dono del Cav. Giulio Rasponi. Francesco Gaetano Fantuzzi nato nel 1708 dal conte Giacomo e da Laura Gottifredi, romana, è ricordato da Pietro Paolo Ginanni (1769, pp. 194-198) fra i ravennati maggiormente portati nell'esercizio delle lettere; infatti i genitori per questa sua spiccata propensione decisero di iscriverlo, nel 1720 a soli dodici anni, nel celebre Collegio di Modena, uno dei migliori del tempo, dove si distinse anche per lo studio della filosofia, oltreché delle lettere. Nel 1727 passò a Pisa dove tre anni dopo prese la laurea in legge; subito dopo si trasferì a Roma dove esercitò la funzione di segretario di Monsignor Peralta Uditore di Rota spagnolo. Nel 1740, Fantuzzi, già sacerdote, in virtù della immensa pietà e della infinita dottrina che in lui albergavano, venne dichiarato da Benedetto XIV (il bolognese Prospero Lambertini) Cameriere d'Onore. Quindi gli fece prendere l'abito prelatizio dichiarandolo Referendario dell'una e l'altra Segnatura e, quando stava per assumere la carica di Uditore del Cardinale Annibale Albani Camerlengo, nel 1743 lo nominò Uditore della Santa Rota. Papa Clemente XIII, successore di Benedetto XIV, nel 1759 lo degnò della carica cardinalizia. Gli fu assegnato il titolo di Sant'Agostino, quindi fu dichiarato Prefetto della Sacra Congregazione della Immunità, ed ammesso alle Congregazioni Concistoriale, del Concilio, del Buongoverno, della Disciplina Regolare, dell'Indice e della Visita Apostolica. Inoltre fu protettore di alcune terre dello Stato ecclesiastico, e dell'Ordine Camaldolese. Il cardinale Fantuzzi fu uno dei porporati più quotati del suo tempo, tanto da sfiorare il pontificato alla morte di Clemente XIII e di Clemente XIV. Morì nel 1778. Un suo ritratto è conservato nella Accademia Rubiconia dei Filopatridi (è pubblicato in: Foschi 1983, ill. a p. 84). Fra le sue opere letterarie a stampa il Ginanni annovera una raccolta di liriche, pubblicata nel 1733 a Ravenna "per Antonmaria Landi". Dalla Stamperia Camerate furono pubblicate anche alcune delle Decisiones Sacrae Rotae Romanae coram Elephantaiccio. Altre opere del Fantuzzi, di carattere devoto, e alcune Rime, sono ricordate dal Ginanni fra i testi rimasti manoscritti.
Per approndimenti: cfr. Monia Bigucci in Exempla Virtutis, Bologna 2013, pp. 130-133.